C’è anche Telecom Italia, oltre a Orange, Nec Europe e altri dieci partner europei, fra i protagonisti del nuovo progetto di ricerca sul 6G annunciato dall’Istituto Cea Leti. “Rise 6G”, questo il nome della novità, è – come spiegato dall’istituto di ricerca – “un’iniziativa “visionaria” basata sulla progettazione, prototipazione e test di avanzamenti tecnologici intelligenti ed energeticamente sostenibili, su superfici intelligenti riconfigurabili che consentiranno un controllo programmabile”.
Cea Leti ha spiegato che queste superfici possono essere antenne basate su diodi o metamateriali situati nell’ambiente, come specchi, soffitti, pareti e applicazioni, e funzioneranno come riflettori o ricetrasmettitori riconfigurabili “per un accesso massiccio, se dotati di elementi di radiofrequenza attivi”. In definitiva, “Rise-6G” mira a indirizzare la progettazione di componenti hardware chiave e la loro integrazione nelle future reti 6G.
Implementazione entro la fine del decennio
Secondo le previsioni di Cea Leti, il 6G sarà implementato entro la fine del decennio, creando la “base per società intelligenti incentrate sull’uomo e sulle industrie verticali”. Per raggiungere questo obiettivo, il gruppo si aspetta che i progressi supportino la trasformazione sostenibile a lungo termine delle reti in un’infrastruttura di connettività intelligente distribuita, in cui tipologie di terminali (quali specchi, cartelli e pareti) sono incorporate nell’ambiente.
“La nostra missione è abilitare questo nuovo concetto dirompente come servizio per l’ambiente wireless – afferma Emilio Calvanese Strinati, coordinatore del progetto “Rise 6G” -, grazie a un controllo dinamico della comunicazione wireless per comunicazioni locali, brevi ed efficienti dal punto di vista energetico, ad alta capacità”.
Nell’iniziativa sono coinvolti, oltre ai due operatori e a Nec, soggetti accademici, di ricerca e verticali.