Un incontro a porte chiuse con più di mille dipendenti. È stata la riunione in cui il vertice di Apple ha spiegato la sua strategia per portare sul mercato i primi apparecchi a realtà aumentata dell’azienda: prima un visore, con data prevista il 2022, e poi un anno dopo un paio di occhiali che potranno fare la stessa cosa ma con un fattore di forma molto più sottile e leggero.
Gli occhiali e i visori a realtà aumentata servono per sovrapporre sulla vista del mondo reale delle informazioni digitali che “aumentano” la realtà, a differenza dei visori a realtà virtuale (come ad esempio l’Oculus Rift adesso di Facebook) che non permette all’utente di vedere il mondo attorno a sé ma proietta davanti ai suoi occhi una immagine digitale sintetica completamente scollegata dal contesto fisico.
Nel mercato c’è una specie di gara tra big del tech per produrre degli strumenti XR, realtà mista (sia aumentata che virtuale) con l’obiettivo di cambiare in maniera radicale il modo con il quale le persone interagiscono con i dispositivi digitali, cioè al posto degli smartphone e degli smartwatch.
Secondo l’analista Ming-Chi Kuo, il principale e più ascoltato tra gli osservatori della Apple, l’azienda aveva pianificato di lanciare il suo primo prodotto nel 2020. L’azienda avrebbe deciso di rinviare di due anni il lancio per arrivare ad avere delle tecnologie sufficientemente mature da funzionare con il livello di qualità che l’azienda mette nei suoi prodotti.
A ottobre l’azienda, secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa statunitense, avrebbe raccolto nello Steve Jobs Theater in cui solitamente si tengono i keynote aziendali circa mille dipendenti per discutere il cronoprogramma dei lanci commerciali. L’obiettivo è quello di arrivare per il 2023 ad avere un prodotto (nome in codice N421, secondo le indiscrezioni) delle dimensioni di un normale paio di occhiali e quindi indossabile tutto il giorno.
In passato Google aveva provato a entrare in questo mercato con i suoi Glass, ma senza grande successo. Gli smartphone moderni possono utilizzare le videocamere e lo schermo per trasformarsi in una specie di visori di realtà aumentata. Microsoft è giunta alla seconda generazione delle sue HoloLens, utilizzate soprattutto in ambito industriale e per scopo particolari, così come Magic Leap. Anche l’esercito americano sta cercando di trovare un utilizzo pratico per questi dispositivi che vengono però considerati ancora troppo grandi e ingombranti.