L’offerta ostile di Broadcom su Qualcomm ha incontrato un ostacolo imprevisto: il Comitato sugli investimenti esteri (Committee on Foreign Investment, Cfius) ha aperto un’inchiesta sull’operazione e ha emesso un ordine temporaneo con cui chiede a Qualcomm di rimandare di 30 giorni la riunione degli investitori e il voto dei nuovi membri del Cda, come riporta Bloomberg.
Gli investitori di Qualcomm dovevano incontrarsi domani per votare i candidati al Cda, tra cui figurano sei membri proposti da Broadcom: un’eventuale elezione darebbe a Broadcom la maggioranza nel consiglio d’amministrazione di Qualcomm, spianando la strada al sì alla proposta di acquisizione, finora fieramente respinta dai vertici del chipmaker di San Diego.
Proprio la resistenza alla scalta del chipmaker rivale ha spinto i dirigenti di Qualcomm a chiedere l’intervento del Cfius, un potente comitato che passa in rassegna gli investimenti effettuati dall’estero verso aziende strategiche americane, come sono i produttori di chip. Broadcom rientra al momento dell’ambito delle inchieste del Cfius perché ha la sua sede a Singapore; tuttavia l’azienda ha annunciato che riporterà quest’anno gli headquarters in America, una decisione che facilita il sì dei regolatori alle sue strategie sul mercato. Non appena la sede di Broadcom tornerà negli Usa le attività di M&A del chipmaker non rientreranno più nell’area di intervento del Cfius; per questo la richiesta di aprire un’indagine inviata Qualcomm al comitato è stata bollata da Broadcom come un “atto plateale e disperato per salvare le poltrone nel Cda”.
Nei primi giorni di febbraio Qualcomm aveva respinto la seconda offerta di acquisizione di Broadcom, pari a 121 miliardi di dollari; a fine mese Broadcom ha tuttavia ritoccato il prezzo a 117 miliardi dopo l’aumento dell’offerta di Qualcomm per NXP Semiconductors (da 39 miliardi di dollari a 44 miliardi di dollari), citando il ”trasferimento di valore” agli azionisti NXP. Qualcomm ha sempre opposto resistenza all’offerta del gruppo rivale affermando che non premia i suoi azionisti, non riconosce il valore delle attività di Qualcomm nel licensing e nel 5G e rischia lo stop del regolatore per motivi antitrust.