I veicoli connessi? Entro il 2025 saranno il 53% di quelli su strada, con un aumento del 77% entro il 2030. Ad affermarlo è la società di consulenza Boston Consulting Group, il cui parere sul futuro del mobility si affianca alle rilevazioni del “Future of the car summit”, il vertice promosso dal Financial Times, secondo cui il comparto starebbe finalmente “tornando sulla strada” dopo i rallentamenti e i ripensamenti dovuti alla pandemia.
A tracciare il quadro è Ericsson, il cui Mobility Report rivela che l’industria automobilistica risulta fra le prime quattro industrie in termini di opportunità per fornitori di servizi abilitati al 5G entro il 2030. Con il lancio del 5G, insieme all’accesso al 4G Lte, l’auto connessa si trasformerà ancora una volta e diventerà un’auto definita dal software, consapevole della rete e ultra connessa, che trasmetterà dati e “interagirà” con la strada e ogni altro veicolo intorno ad essa.
Potenzialità del 5G per le auto connesse
Ericsson fa presente che, con gli aggiornamenti software per tutto il ciclo di vita, l’auto può sempre operare al meglio. Allo stesso modo in cui vengono aggiornati smartphone e computer, anche un veicolo può ricevere regolarmente aggiornamenti. I servizi di aggiornamento del software per auto possono risolvere problemi, aggiornare l’auto, migliorare la sicurezza o aggiungere nuove funzionalità senza dover visitare un’officina di riparazione.
Ericsson si avvicina al mercato basandosi sulla propria leadership tecnologica nel 5G e nell’IoT. “La nostra soluzione Connected vehicle cloud combinata con Universal connectivity for automotive offre una piattaforma basata su cloud – spiega l’azienda nel blog ufficiale -. Insieme alla piattaforma Ericsson IoT , la nostra soluzione offre un’esperienza uniforme e unificata dei servizi di mobilità in, da e per l’auto; e attualmente colleghiamo oltre 4,6 milioni di veicoli in 130 Paesi. Le funzionalità consentono la telematica del veicolo per il bloccaggio e lo sbloccaggio a distanza, il controllo del riscaldamento, le funzionalità di avviamento e arresto del motore e le chiamate di emergenza automatiche direttamente a un call center”.
L’importanza dei partner, dai fornitori alle città
Ma Ericsson afferma di non potercela fare da sola: “Contiamo su e incoraggiamo attivamente partnership e collaborazioni innovative”, scrive la società. Ericsson collabora già attivamente con l’ecosistema della mobilità, inclusi fornitori come Veoneer, pionieri dei veicoli elettrici autonomi come Einride e l’associazione automobilistica 5G per guidare gli standard cellulari nel settore. Inoltre, fa parte di MobilityXlab , una piattaforma collaborativa in cui giovani aziende con idee pionieristiche collaborano con industrie legacy per esplorare l’innovazione della mobilità futura. Ma i partner includono anche la società e le città.
“In questa nuova era in cui tutti i trasporti saranno connessi, autonomi, condivisi ed elettrici, il 5G è vitale – conclude Ericsson -. Ciò renderà i veicoli accessibili a più persone, più rispettosi dell’ambiente e meno costosi, con il risultato di un trasporto che in definitiva è molto più conveniente per tutti noi”.
Huawei: diversificazione contro le sanzioni Usa
Sempre sul fronte smart mobility, la cinese Huawei Technologies fa sapere intanto di essere al lavoro per sviluppare una propria tecnologia entro il 2025: in questo modo, il più grande produttore mondiale di apparecchiature per le telecomunicazioni diversifica la propria attività di fronte alle sanzioni statunitensi.
Allo stesso tempo, decine di startup, case automobilistiche e grandi aziende tecnologiche, come il leader cinese delle ricerche su Internet, Baidu, stanno accelerando il lavoro sui sistemi di veicoli a guida autonoma.
Ed Apple si affida all’ex dirigente delle auto elettriche Bmw
Aria di novità anche in casa Apple, dove Ulrich Kranz, ex dirigente senior della divisione auto elettriche di Bmw, è stato assunto in supporto ai progetti aziendali sul comparto veicoli. Kranz, che di recente è stato amministratore delegato della startup di veicoli elettrici Canoo, riferirà al veterano di Apple Doug Field, che ha guidato lo sviluppo del modello 3 per il mercato di massa di Tesla e ora gestisce il progetto Apple car.