Le case automobilistiche Renault, Nissan e Mitsubishi hanno annunciato una partnership tecnologica con Google che porterà il sistema operativo Android direttamente nel cruscotto dei loro veicoli. Senza necessità di collegare lo smartphone all’auto gli utenti di Google ritroveranno direttamente installate nei veicoli Renault, Nissan e Mitsubishi (a loro volta legate da un’alleanza commerciale) le numerose applicazioni mobili di Big G, come le mappe, il navigatore, la posta, la musica e la Google Assistant.
La partnership segna una svolta per l’ecosistema Android Auto e l’ingresso di Google nei veicoli: al momento per avere le app di Android occorre nella maggior parte dei casi collegare lo smartphone al cruscotto (lo stesso vale per il sistema CarPlay di Apple). I costruttori d’auto hanno finora opposto resistenza all’invasione dei colossi del digitale nel loro territorio, preoccupati di proteggere sia il brand sia i dati dei propri clienti. L’accordo con Google vuol dire non solo affiancare ai marchi Nissan, Renault e Mitsubishi quello di Google, ma condividere con Mountain View i dati.
Si tratta di informazioni preziose per poter vendere pubblicità tarate sulle abitudini di guida e i percorsi abituali dell’utente, le sue preferenze nei servizi di shopping e di infotainment. Tuttavia i tre costruttori hanno detto che unire le forze con la Internet company americana permette di “costruire un sistema migliore“. Kal Mos, global vice president of connected vehicles dell’alleanza Renault-Nissan-Mitsubishi ha spiegato: “Se vi dimenticate il telefono, non ne sentirete la mancanza mentre siete in auto”.
Chi possiede un’auto Renault, Nissan e Mitsubishi e usa l’Apple iPhone può continuare a usare le applicazioni della Mela, ma tramite lo smartphone. Quelle di Google Android sono invece già in-car. Inoltre, le tre case automobilistiche potranno liberamente personalizzare l’esperienza con il sistema operativo Android per i clienti dei loro singoli modelli a partire dal 2021.
Sui dati le aziende alleate hanno raggiunto un’intesa: quelli relativi alla diagnostica del veicolo saranno tenuti su un sistema separato. I costruttori avranno così il controllo dei dati relativi al veicolo e alla guida, mentre le Google apps come le mappe potranno, esattamente come già accade per chi le usa dallo smartphone, catturare i dati degli utenti che effettuano ricerche, navigano o usano altri servizi. L’utente avrà sempre la libertà di non usare le app o negare il consenso all’uso dei dati, ha garantito Patrick Brady, vice president of engineering di Android.
Volvo (costruttore svedese oggi di proprietà cinese) aveva già in precedenza annunciato l’ingresso delle app Android nelle sue auto dal 2020. Le altre case automobilistiche si erano mantenute a distanza di sicurezza da un marchio così ingombrante come quello di Google, ha spiegato l’analista di Gartner Mike Ramsey all’agenzia Bloomberg, tuttavia la decisione di Volvo ha finito con lo spingere altri costruttori ad aprirsi alle app di Google per non restare indietro sull’esperienza utente e replicare sui loro veicoli servizi e funzionalità che sono già largamente usati dagli automobilisti fuori e dentro le loro auto. Secondo Ramsey non c’è modo di fermare l’avanzata di Google anche nel mondo dell’automobile.