Dell Technologies prenderà in considerazione la quotazione in Borsa da sola o dopo la fusione con la sussidiaria VMware, di cui possiede l’80%. Il colosso It ha confermato le indiscrezioni circolate la scorsa settimana sulle agenzie di stampa Reuters e Bloomberg che indicavano, sulla base delle analisi di esperti di mercato, che Dell avrebbe discusso alla riunione del Cda di fine mese una possibile Ipo oppure una fusione “inversa” con VMware. Nel caso del “reverse merger” sarebbe VMware a comprare Dell e ciò consentirebbe a Dell di tornare in Borsa senza passare per una quotazione formale e di ricevere la liquidità necessaria per pagare parte del suo ingente debito.
Dell è l’azienda non quotata più grande al mondo con un fatturato annuale di 62 miliardi di dollari ma ha anche un fardello di 50 miliardi di debito, aggravato dall’acquisizione del colosso del data storage Emc nel 2016 per 67 miliardi di dollari. La fusione con VMware darebbe a Dell accesso agli 11,6 miliardi di cash della profittevole azienda software, snellendo un debito che, tra l’altro, a causa della riforma fiscale di Donald Trump, è ora più costoso da gestire a causa dei limiti alla deducibilità delle spese per gli interessi.
Il ritorno in Borsa, con l’Ipo o con il meccanismo del reverse merger, fornirebbe anche l’opportunità alla società di private equity Silver Lake di vendere la sua quota del 18% di Dell, nota Reuters. Silver Lake ha aiutato il Ceo Michael Dell quando nel 2013 ha tolto l’azienda dai listini con un’operazione di leveraged buyout da 24,9 miliardi di dollari.
La fusione con VMware è vista da Dell come funzionale al coordinamento delle strategie con la società controllata e alla proposta al mercato di un’offerta completa, una suite unica di prodotti hardware e software. Attualmente il portafoglio di Dell include server, display e Pc. L’azienda ha anche una divisione security, RSA, e la piattaforma cloud Boomi. Mentre il business dei server continua a rendere, è sul mercato dello storage che Dell soffre l’evoluzione tecnologica e l’arrivo di rivali con offerte cloud dominanti, da Amazon a Microsoft.
Gli analisti hanno per ora espresso scetticismo di fronte all’ipotesi della fusione inversa, che danneggerebbe la profittevole VMware senza risolvere del tutto i problemi di Dell. Fino a settembre 2018 una clausola di lockup impedisce a Dell di comprare il 20% di VMware che non possiede. Fonti di Reuters riferiscono che l’azienda software probabilmente istituirà una commissione speciale per la valutazione dei pro e contro di una fusione con Dell.