Ericsson deve dare un colpo di acceleratore al suo piano per la riduzione dei costi: lo ha detto l’hedge fund Cevian Capital, il più grande investitore attivista europeo che possiede l’8,5% delle azioni e il 5% dei diritti di voto del gruppo svedese delle attrezzature di rete.
Ericsson ha più volte indicato di essere in linea con i target del piano di ristrutturazione, che ha implicato radicali tagli sui costi e anche un deciso turnover manageriale. L’obiettivo è rimettere sul giusto binario un business colpito dalla concorrenza che arriva da Huawei e da Nokia ma anche dal calo degli investimenti da parte degli operatori di telecomunicazioni. Cevian Capital, però, pensa che il vendor svedese debba alzare il ritmo del suo piano di rilancio.
“Il lavoro fatto per ridurre le perdite è stato troppo lento”, ha detto a Reuters il managing partner Christer Gardell, che si trova a Stoccolma in vista della riunione generale annuale di Ericsson.
La ristrutturazione avviata da Ericsson prevede risparmi di almeno 1 miliardi di euro all’anno per metà 2018 e il Ceo Borje Ekholm ha assicurato ancora oggi alla stampa che l’azienda sta rispettando le scadenze che si è fissata. Il piano prevede anche un margine operativo di almeno il 10% per il 2020 e di almeno il 12% dopo quell’anno. A Cevian Capital non basta: Gardell ha detto che l’investitore vuole vedere i target centrati prima del previsto.
Ekholm ha replicato che Ericsson sta aspettando che la domanda per le reti mobili di prossima generazione prenda ulteriore slancio ma intanto l’azienda è molto ben posizionata, essendosi finora aggiudicata il 50% dei contratti 5G in tutto il mondo. “Vediamo un’accelerazione più rapida per il 5G di quanto pensassimo. Forse non così veloce in Europa, ma incredibilmente veloce in Nord America e in Asia”, ha assicurato il Ceo.