Il progetto ergoCub, frutto della collaborazione tra l’Istituto italiano di tecnologia e l’Inail, con il Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale (Dimeila), è stato scelto tra una serie di iniziative internazionali per essere inserito nella lista dei “Responsible AI Change Makers” della Global Partnership on Artificial Intelligence (Gpai), che, su incarico del G7 del 2018, ha il compito di monitorare e indirizzare lo sviluppo etico, sostenibile e responsabile dell’intelligenza artificiale.
Il riconoscimento è il risultato di un percorso iniziato a luglio, quando ergoCub è stato selezionato dalla Gpai insieme ad altri sei progetti provenienti da Rwanda, India, Messico, Canada, Svizzera e Germania.
Promuovere l’uso responsabile dell’intelligenza artificiale
La Global Partnership on Artificial Intelligence è un’iniziativa multi-stakeholder che mira a colmare il divario tra teoria e pratica sull’intelligenza artificiale, sostenendo la ricerca all’avanguardia e le attività applicate sulle priorità legate all’intelligenza artificiale. Costruita attorno a un impegno condiviso nei confronti della Raccomandazione dell’Ocse sull’intelligenza artificiale, la Gpai riunisce menti e competenze impegnate nel campo della scienza, dell’industria, della società civile, dei governi, delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico per promuovere la cooperazione internazionale.
ErgoCub: un investimento di cinque milioni di euro
Con il progetto ergoCub, avviato nel 2021 con un investimento di circa cinque milioni di euro, gli sforzi dei ricercatori di Inail e Iit si sono concentrati sulla realizzazione di umanoidi e tecnologie indossabili, capaci, grazie all’intelligenza artificiale, di leggere il movimento e gli sforzi dei lavoratori e analizzare i dati relativi alle sollecitazioni fisiche, fornendo avvisi in tempo reale in modo da evitare il verificarsi di infortuni e tecnopatie in contesti industriali e sanitari. Il nome unisce il focus sull’ergonomia con l’umanoide bambino iCub dell’Iit, che ha costituito la piattaforma di riferimento per lo sviluppo del progetto. L’umanoide ergoCub è stato progettato per favorire la sua integrazione all’interno dell’ambiente di lavoro e la collaborazione fisica con una persona. Con i suoi 150 cm di altezza e 55 chilogrammi di peso, il robot è dotato di mani ottimizzate per il trasporto di carichi pesanti e di un viso con display flessibile che gli consente una visione in profondità. I dispositivi di intelligenza artificiale gli conferiscono la capacità di riconoscere visivamente gli oggetti e le azioni e di manipolare un oggetto con entrambe le mani in scenari di lavoro in cui è richiesta la collaborazione con un essere umano.
La tecnologia ergoCub è completata da iFeel, una tuta munita di sensori che permettono il monitoraggio in tempo reale degli sforzi e dei movimenti del corpo di chi la indossa. Grazie all’elaborazione delle informazioni ricevute dai sensori della tuta, gli algoritmi di intelligenza artificiale sono in grado di anticipare lo sforzo muscolo-scheletrico del lavoratore e, attraverso una vibrazione, avvisarlo che sta per compiere un gesto pericoloso per la sua salute fisica, prevenendo un possibile infortunio.