Più di 22 milioni di operazioni matematiche in un secondo, cioè 22,4 milioni di petaflop. E la potenza di calcolo di picco che può essere raggiunta da Hpc4, il calcolatore industriale più potente del mondo, che è appena entrato in servizio in Eni, nel green data center di Ferrara Erbognone. Il nuovo arrivato ha una performance di picco pari a 18,6 Petaflop che, associata a quella del sistema di supercalcolo già operativo (Hpc3), porta l’intera infrastruttura a raggiungere una disponibilità di potenza di picco pari 22,4 Petaflop, vale a dire 22,4 milioni di miliardi di operazioni matematiche svolte in un secondo.
Se si prendono a riferimento i valori riportati nella classifica Top500 dei supercomputer più potenti al mondo, si legge in una nota dell’azienda, pubblicata a novembre dello scorso anno, il sistema di supercalcolo di Eni si collocherebbe tra i primi dieci al mondo, primo tra i sistemi non-governativi e non-istituzionali.
I supercalcolatori del Green Data Center di Eni (l’Hpc3 e il nuovo Hpc4), spiega ancora la nota, forniscono un supporto strategico al processo di trasformazione digitale di Eni lungo tutta la sua catena. L’infrastruttura di calcolo di Eni funziona sulla base di un unico ecosistema di algoritmi estremamente avanzato e complesso, creato, sviluppato e di proprietà di Eni, e basato sull’esperienza e sul know how della compagnia. Hpc4, in particolare, consentirà per le attività upstream l’esecuzione e l’evoluzione degli algoritmi dedicati all’imaging geofisico tridimensionale, alla modellizzazione dei sistemi petroliferi, e all’elaborazione di modelli sofisticati di simulazione di giacimento e di ottimizzazione degli impianti produttivi.
“Gli investimenti dedicati al potenziamento delle infrastrutture di supercalcolo e allo sviluppo di algoritmi – commenta Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni – rappresentano una parte importante del processo di trasformazione digitale di Eni. Queste tecnologie ci consentono da una lato di accelerare e rendere più efficiente e accurato l’intero processo upstream, riducendo i rischi nella fase esplorativa e guadagnando al contempo un notevole vantaggio tecnologico, ma anche di aumentare il livello di affidabilità, integrità tecnica e continuità operativa di tutti i nostri impianti, con benefici sia in termini di sicurezza che di impatto ambientale”.
Hpc4 è fornito da Hewlett Packard Enterprise (Hpe) ed è costituito da 1.600 nodi Hpe ProLiant DL380, ognuno costituito da 2 processori Intel 24-core Skylake (per un totale di oltre 76,000 cores) e 2 acceleratori GPU NVIDIA Tesla P100. I nodi sono connessi attraverso una rete ad alta velocità EDR Infiniband. Il sistema HPC4 sarà affiancato da un sistema di archiviazione di 15 Petabytes ad alte prestazioni.