“Le nuove tecnologie sono di grande aiuto alla sanità poiché consentono di curare sempre meglio i pazienti. Auspico che questa tipologia d’intervento possa diffondersi presto in altre realtà della Toscana”. Parla così l’assessore regionale alla sanità Luigi Marroni in riferimento al primo prelievo di fegato al mondo realizzato attraverso la tecnologia Google glass e avvenuto a Firenze; l’operazione, che rientra nell’ambito dell’innovativo progetto “Google glass a supporto della sicurezza e della qualità dei prelievi d’organo”, è stata eseguita presso l’ospedale di Careggi dai chirurghi Emanuele Balzano e Davide Ghinolfi dell’unità operativa di chirurgia epatica e del trapianto di fegato dell’azienda ospedaliero universitaria pisana diretta da Franco Filipponi (in collaborazione con l’organizzazione toscana trapianti e la sezione regionale dell’associazione italiana donatori d’organo e tessuti).
“Dunque la realtà aumentata incontra la chirurgia”, afferma con soddisfazione Balzano, pienamente convinto dell’utilità dei Google glass in ambito medico. “Dopo averli testati siamo consci che questi device hanno una marcia in più e rappresentano un supporto tecnologico davvero notevole. La sanità deve imparare a confrontarsi con tali, nuove realtà”. Indossabili in sala operatoria, i Google glass permettono di compiere una serie di operazioni come scattare foto e registrare video, navigare in rete, telefonare e inviare mail. “Il tutto può essere eseguito con comando vocale – riprende Balzano –, permettendo quindi al chirurgo di avere le mani libere, senza mai toglierle dal campo operatorio sterile. Le informazioni sotto forma di testi, immagini o video vengono proiettate su un prisma collocato sulla sommità della stanghetta destra”.
La principale rivoluzione è quindi di convergenza e interfaccia. Se poi riflettiamo sul fatto che nel corso della procedura le immagini in alta qualità registrate con i Google glass, nello specifico riguardanti la valutazione macroscopica del fegato, sono state inviate da Firenze in tempo reale al coordinatore locale per i trapianti di fegato a Pisa, “comprendiamo la riduzione sensibile sia dei tempi tecnici di valutazione dell’organo sia dei cosiddetti tempi di ischemia, ovvero il periodo in cui il tessuto è privo di irrorazione sanguigna”, precisa Balzano. Un altro aspetto interessante è che, registrando le fasi salienti della procedura, si è ottenuto un video didattico destinato ai chirurghi in formazione per prelievi d’organo; un video che, appunto, mostra le parti salienti dell’operazione da un punto di vista inedito e privilegiato: quello di chi opera. “Le équipe di prelievo d’organo in Italia sono numerose e si muovono per le sale operatorie sparse su tutto il territorio, operando a volte in condizioni precarie. Il supporto tecnologico permette di trasmettere e ricevere informazioni utili in tempo reale, ottimizzando il processo anche dal punto di vista dei costi”, conclude Balzano.