E’ Honor, il brand del produttore scorporato da Huawei, il nuovo re degli smartphone nel mercato cinese. Emerge dal rapporto di Canalys secondo cui nel primo trimestre 2022 l’azienda ha registrato 15 milioni di vendite, con un tasso di crescita del 205% rispetto allo stesso periodo del 2021.
Chi sono gli altri campioni
Oppo rimane al secondo posto con 13,9 milioni di unità vendute mentre Apple è ancora piazzata in terza posizione dopo un forte quarto trimestre dello scorso anno. Vivo e Xiaomi tra i primi 5 brand in classifica con vendite di 12,2 milioni e 10,6 milioni di pezzi, rispettivamente. Mentre la maggior parte dei principali venditori ha diradato i nuovi lanci nel Q1, Honor è cresciuta “sequenzialmente” del 6%, annotano gli analisti. “Le nuove serie 60 e X30 hanno contribuito alla sua solida performance mentre ha continuato a crescere nei canali offline”. Inoltre il lancio di Honor Magic4 ha rafforzato la posizione del brand nel segmento di fascia alta.
“La concorrenza tra i primi cinque fornitori è stata estremamente serrata poiché Huawei è svanita negli ultimi trimestri – annotano gli analisti -. Mentre la maggior parte dei principali fornitori ha allentato i nuovi lanci nel primo trimestre, Honor è cresciuto. Le nuove serie 60 e X30 hanno contribuito alle se solide prestazioni mentre continuava a crescere nei canali offline“.
Vittoria in un mercato “indebolito”
L’ascesa di Honor spicca in un mercato, quello cinese, che nel primo trimestre di quest’anno ha sottoperformato rispetto al mercato globale, con spedizioni in calo del 18% su base annua.
“Lo scoppio della variante Omicron e i blocchi nelle principali città a partire da febbraio – si legge nel report – hanno gettato un’ombra sul mercato dei consumatori, che deve ancora riprendersi dalla debolezza dello scorso anno. In risposta alle improvvise chiusure di negozi e ai ritardi logistici, i fornitori devono adottare un approccio più cauto nell’allocazione delle scorte”.
Ancora, “le crescenti incertezze macroeconomiche influenzate dalla domanda interna ed estera danneggeranno ulteriormente il mercato del lavoro e la fiducia dei consumatori, soprattutto nella fascia bassa. Gli operatori nazionali non hanno altra scelta che continuare ad aumentare i loro investimenti nel mercato di fascia medio-alta quest’anno per proteggersi dal rischio di rallentamento delle vendite di dispositivi sul mercato di massa”.