STRATEGIE

Huawei all’assalto del mercato dei server: debutta il chipset Kunpeng 920

Il colosso cinese non vuole dipendere dalle importazioni hi-tech, rese più onerose dalla trade war con gli Usa, e mira a diversificare il business

Pubblicato il 07 Gen 2019

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Huawei Technologies ha lanciato oggi il chip per server Kunpeng 920, segno che il colosso cinese delle attrezzature di rete vuole affrancarsi il più possibile dalle importazioni di componenti hitech dagli Stati Uniti, più costose a causa dei dazi. I chip sono un elemento chiave di ogni dispositivo connesso, dagli smartphone alle automobili ai computer dei datacenter, e la Cina si basa sull’acquisto da paesi esteri. Nel mezzo della Trade war con l’America di Donald Trump, Pechino e le sue imprese spingono per ridurre la dipendenza dalle tecnologie dei partner commerciali.

Per Huawei l’espansione delle attività risponde anche al bisogno di continuare a fare affari negli Stati Uniti e nei paesi occidentali, aggirando i timori dei governi di un possibile utilizzo delle attrezzature di rete di Huawei per il cyberspionaggio di Pechino (accusa sempre negata dal vendor). Washington ha escluso le aziende cinesi dalle forniture governative e dai contratti per le reti 5G temendo rischi per la cybersecurity; a fine dicembre Donald Trump stava considerando un ulteriore giro di vite. Altri paesi occidentali, tra cui Australia e Uk, si sono messi sulla scia degli Stati Uniti e Huawei, pur ribadendo la sicurezza delle proprie soluzioni, sta ampliando il business verso segmenti quali il cloud computing e i servizi enterprise.

Il nuovo chipset di Huawei rientra in questa diversificazione. Il Kunpeng 920 è progettato dalla sussidiaria HiSilicon e si basa sull’architettura del chipmaker britannico Arm (di proprietà della giapponese SoftBank); le sue caratteristiche – tecnologia 7 nanometri, Cpu 64 core – promettono di aumentare le prestazioni dei datacenter e ridurre il consumo di energia. Assieme al nuovo microprocessore Huawei ha annunciato anche la nuova serie di server, chiamata TaiShan, che adotterà il Kunpeng 920. Questi server sono realizzati per far girare analisi dei big data, storage distribuito e applicazioni native Arm.

Ai Wei, a capo della pianificazione strategica dei chip e hardware di Huawei, ha assicurato che il gruppo non intende diventare esclusivamente un produttore di chip ma che fare chip è parte delle soluzioni offerte ai clienti del cloud e di altri servizi. Huawei già produce la serie di chip Kirin per smartphone usati dai suoi device di fascia alta e i chip della serie Ascend per il computing basato sull’intelligenza artificiale.

Il chief marketing officer del gruppo William Xu ha sottolineato che con questo chip Huawei intende “trainare lo sviluppo dell’ecosistema Arm”,  ma ha anche chiarito che la “partnership strategica di lungo termine” con Intel va avanti, sottolineando che Kunpeng 920 non è un concorrente dell’x86 per server del chipmaker americano.

Redfox Qiu, presidente della divisione intelligent computing di Huawei, ha riferito che l’azienda di Shenzhen ha distribuito 900.000 server nel 2018, contro i 77.000 distribuiti nel 2012, primo anno di attività in questo settore, come riportato da ReutersIl business dei server di Huawei, ha detto Qiu, sta vivendo una fase positiva in Europa e Asia Pacifico e il vendor cinese si aspetta di continuare a crescere nei server grazie ai mercati internazionali.

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