Intel sigla l’accordo per l’acquisizione di Tower Semiconductor ed entra con determinazione nella sua nuova era di produttore di semiconduttori anche per terze parti, ovvero di fonderia come servizio (“foundry as-a-service”). Per comprare Tower, fonderia di chip per la produzione di soluzioni basate su semiconduttori analogici, vale 5,4 miliardi di dollari: Intel pagherà infatti 53 dollari per azione di Tower in contanti.
L’acquisizione, afferma il chipmaker californiano in una nota, rientra nella strategia di Intel volta potenziare il proprio business nel campo delle fonderie end-to-end per rispondere alla crescita senza precedenti nella domanda globale di semiconduttori e offre più valore ai clienti del mercato delle fonderie. La chiusura della transazione è prevista entro 12 mesi.
La strategia di Intel e il ruolo dell’Italia
Con questa acquisizione Intel unisce le sue competenze e capacità nella manifattura di nodi avanzati con quelle di Tower nelle tecnologie specialistiche e nell’approccio orientato al cliente e compie un decisivo passo in avanti nella sua strategia Idm 2.0. Intel continuerà a investire nel business di Tower per accelerarne la crescita e portare sempre più valore a un mercato da più di 100 miliardi di dollari su scala globale. Tower Semiconductor possiede numerosi stabilimenti produttivi nel mondo e condivide un impianto di produzione in Italia con ST Microelectronics.
Tower aiuterà “a scalare i servizi di fonderia di Intel e a portare avanti il nostro obiettivo di diventare uno dei principali fornitori di capacità di fonderia a livello globale”, ha affermato Pat Gelsinger, Ceo di Intel.
Tower, guidata dal ceo Russell Ellwanger, ha esperienza in tecnologie specialistiche, come sensori di radiofrequenza (RF), alimentazione, silicio-germanio (SiGe) e sensori industriali, una vasta proprietà intellettuale, partnership in automazione della progettazione elettronica (Eda) e una consolidata presenza globale con le sue fabbriche. Tower serve mercati in forte crescita come quello mobile, automobilistico ed energetico, sottolinea Intel. Ha una capacità di oltre 2 milioni di wafer start all’anno, comprese opportunità di crescita in Texas, Israele, Italia e Giappone.
La crisi dei chip e gli Intel Foundry Services
Come parte della sua strategia Idm 2.0, Intel ha dato vita lo scorso marzo a Intel Foundry Services (Ifs) per aiutare a soddisfare la crescente domanda glonbale di capacità di produzione di semiconduttori e diventare uno dei maggiori fornitori di capacità di fonderia basata negli Usa e in Europa per servire clienti in tutto il mondo.
Oltre a fornire tecnologia di packaging e di processo all’avanguardia e capacità produttiva negli Stati Uniti e in Europa, Ifs è posizionata per offrire il più ampio portafoglio di proprietà intellettuale differenziata del settore delle fonderie di chip.
“Stiamo costruendo Intel Foundry Services per diventare un innovatore tecnologico customer-first con la più ampia gamma brevetti, servizi e capacità”, ha affermato Randhir Thakur, presidente di Ifs . “Tower e Ifs insieme forniranno un ampio portafoglio di soluzioni di fonderia su scala globale per trasformare in realtà le ambizioni dei nostri clienti”.
Ifs e Tower Semiconductor funzioneranno in modo indipendente fino alla chiusura dell’accordo; Ifs continuerà ad essere guidata da Thakur e Tower continuerà ad essere guidata da Ellwanger durante questo periodo. Al termine della transazione, l’intento di Intel è che le due organizzazioni diventino un’azienda di fonderia completamente integrata.
Fonderie: un miliardo di dollari per le startup
Intel è l’unico grande player mondiale dei chip con attività di ricerca, sviluppo e produzione negli Stati Uniti, comprese le espansioni di capacità recentemente annunciate in Arizona e New Mexico, nonché il progetto per la costruzione di un nuovo mega-sito in Ohio.
All’inizio i febbraio Intel ha annunciato un nuovo fondo da un miliardo di dollari per supportare le aziende – startup incluse – che creano tecnologie innovative per l’ecosistema delle fonderie di chip.
Istituito grazie a una collaborazione tra Intel Capital e Intel Foundry Services (Ifs), il fondo darà priorità agli investimenti in funzionalità che consentiranno di accelerare il time-to-market dei clienti delle fonderie, spaziando dalla proprietà intellettuale (Ip) agli strumenti software, dalle architetture di chip innovative alle tecnologie di packaging avanzate.
I piani di Intel in Europa e in Italia
Intel ha un maxi piano di investimento in Europa per creare nuovi stabilimenti produttivi nel territorio dell’Ue. L’azienda americana sta dialogando anche con l’Italia per la realizzazione di un impianto di “sigillatura” da 8 miliardi di euro, il 10% dell’investimento totale da 80 miliardi che il chipmaker metterà sul piatto in Europa nei prossimi dieci anni.
L’investimento di Intel in Ue è una risposta concreta alla carenza globale di semiconduttori, che sta colpendo duramente l’industria automobilistica: durante il suo primo keynote di persona da quando ha assunto il timone del gruppo a febbraio, il Ceo Pat Gelsinger ha ricordato che Intel ha in programma di costruire almeno due nuove fabbriche di semiconduttori all’avanguardia nel Vecchio continente, e ha dettagliato gli elementi della strategia Idm 2.0 inquadrandola nei settori automobilistico e della mobilità nell’Unione europea.