Google ha annunciato l’espansione del proprio progetto pilota – User choice billing – che offre agli sviluppatori di app dei sistemi di fatturazione alternativa e commissioni più basse in India, Australia, Indonesia, Giappone e nello spazio economico europeo (Eea), con l’applicazione di uno sconto del 4% – come già avviene sul mercato coreano – sulle commissioni per i developers che nell’Eea usino sistemi di fatturazione di terze parti. Lo riporta TechCrunch, precisando come l’estensione non riguardi invece il mercato americano, dove la politica sta tentando di porre dei freni al monopolio degli app stores da parte di Google e Apple, col pagamento da parte di Google lo scorso luglio di 90 milioni di dollari agli sviluppatori statunitensi.
Le prime novità lo scorso luglio
Proprio a partire dal 1 luglio 2021, la percentuale di commissione che Google prelevava dagli sviluppatori era passata dal 30% al 15% sul primo milione di dollari maturato ogni anno attraverso Play Store. In questo modo, il 99% degli sviluppatori che vendono prodotti e servizi attraverso Play Store, hanno visto una forte riduzione nelle commissioni, che ha reso possibili altri investimenti. L’1% più “ricco” degli sviluppatori, al primo milione di dollari di guadagno, vedrà questa percentuale tornare al 30%. Per aderire a User Choice billing gli sviluppatori devono compilare un modulo, chiamato Modulo di dichiarazione del sistema di fatturazione alternativo, in cui dovranno registrarsi e dichiarare i metodi di fatturazione alternativi.
“Android è sempre stato un sistema operativo aperto, e continueremo ad evolvere la nostra piattaforma con l’aumento delle opzioni a disposizione di utenti e sviluppatori, allo stesso tempo mantenendo la nostra capacità di investire nell’ecosistema. Condivideremo ulteriori informazioni nei prossimi mesi”, ha commentato un portavoce di Google in un comunicato. L’azienda aveva lanciato il programma pilota lo scorso marzo con Spotify, annunciando poi l’intenzione di espandersi in altri mercati in cui è disponibile la versione premium della app musicale.
Le novità per gli utenti
Dal punto di vista degli utenti, potrebbe essere necessario del tempo prima che possano visualizzare le diverse opzioni di pagamento ma una volta disponibile la funzione, essi potranno scegliere tra i diversi sistemi direttamente nella app, e decidere di quale servirsi a seconda delle tariffe e delle funzionalità offerte. Se sceglieranno di utilizzare un sistema di pagamento alternativo, dovranno rivolgersi direttamente al provider – e non a Google – per eventuali problemi, rimborsi o cancellazioni.