Samsung trasferirà temporaneamente alcuni lotti produzione di smartphone dalla Corea del Sud in Vietnam. La decisione arriva dopo che un altro membro dello staff dello stabilimento di Gumi si è rivelato positivo al contagio del coronavirus, costringendo la società a chiudere la fabbrica per l’ennesima volta in poche settimane. È lo stesso colosso dell’elettronica di consumo ad annunciarlo con una nota ripresa da Reuters. La fabbrica, dove si assemblano telefoni di alta gamma – come l’S20 e i dispositivi pieghevoli Z Flip, appena presentati – riprenderà la produzione domani. Dalla fine di febbraio, un totale di sei lavoratori si sono dimostrati positivi nel complesso industriale di Gumi, vicino alla città di Daegu – l’epicentro dell’epidemia di virus della Corea del Sud – che ha portato a precedenti chiusure temporanee dello stabilimento.
In attesa che si stabilizzi la situazione
La mossa per spostare l’output di “alcuni smartphone premium” in Vietnam “ha l’obiettivo di fornire i prodotti ai consumatori in modo più efficace, stabile e tempestivo”, ha affermato Samsung, precisando che “una volta stabilizzatasi la situazione, prevediamo di riportare la produzione a Gumi”.
In realtà negli ultimi dieci anni l’azienda ha già spostato gran parte della sua produzione di smartphone in Vietnam, dove produce oltre il 50% dei suoi telefoni e finora ha visto poche interruzioni della produzione. La fabbrica di Gumi, di fatto, copre una piccola parte della sua produzione totale.