STRATEGIE

Samsung porta in Vietnam la produzione degli smartphone di fascia alta

Dopo l’ennesimo caso di contagio da Coronavirus nello stabilimento di Gumi in Corea del Sud, l’azienda trasferirà temporaneamente le catene di montaggio di S20, Z Flip e altri dispositivi “luxury”

Pubblicato il 06 Mar 2020

z flip 2

Samsung trasferirà temporaneamente alcuni lotti produzione di smartphone dalla Corea del Sud in Vietnam. La decisione arriva dopo che un altro membro dello staff dello stabilimento di Gumi si è rivelato positivo al contagio del coronavirus, costringendo la società a chiudere la fabbrica per l’ennesima volta in poche settimane. È lo stesso colosso dell’elettronica di consumo ad annunciarlo con una nota ripresa da Reuters. La fabbrica, dove si assemblano telefoni di alta gamma – come l’S20 e i dispositivi pieghevoli Z Flip, appena presentati – riprenderà la produzione domani. Dalla fine di febbraio, un totale di sei lavoratori si sono dimostrati positivi nel complesso industriale di Gumi, vicino alla città di Daegu – l’epicentro dell’epidemia di virus della Corea del Sud – che ha portato a precedenti chiusure temporanee dello stabilimento.

In attesa che si stabilizzi la situazione

La mossa per spostare l’output di “alcuni smartphone premium” in Vietnam “ha l’obiettivo di fornire i prodotti ai consumatori in modo più efficace, stabile e tempestivo”, ha affermato Samsung, precisando che “una volta stabilizzatasi la situazione, prevediamo di riportare la produzione a Gumi”.

In realtà negli ultimi dieci anni l’azienda ha già spostato gran parte della sua produzione di smartphone in Vietnam, dove produce oltre il 50% dei suoi telefoni e finora ha visto poche interruzioni della produzione. La fabbrica di Gumi, di fatto, copre una piccola parte della sua produzione totale.

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