Cambia faccia il mercato degli smartphone in Europa. Samsung riprende quota dopo un periodo di “magra” mentre si fanno sempre più largo i modelli di Xiaomi. In calo Huawei che paga le restrizioni imposte dalla guerra degli Usa, Apple rimane il terzo maggior fornitore. Emerge dall’analisi di Canalys secondo cui la “Entity List” del governo Trump – la misura Usa che proibisce esportazioni, riesportazioni o trasferimenti di prodotti verso le società Huawei – sta cambiando le carte in tavola nello scenario di mercato.
Complessivamente toccano quota 45 milioni le spedizioni di smartphone in Europa nel secondo trimestre 2019, un numero quasi invariato rispetto ai 45,2 milioni di un anno fa. Al suo interno, tuttavia, è cambiata la quota delle varie aziende. Con una contrazione di market share del 16% Huawei paga l’impatto della Trade War di cui invece approfitta Samsung che registra il 40% della torta europea – la percentuale più alta in cinque anni – e una crescita del 20% con 18,3 milioni di smartphone consegnati.
Fuori dal podio si consolida Xiaomi, forte di un incremento del 44% a 4,3 milioni di unità. Quinta è Hmd Global, l’azienda dei telefoni a marchio Nokia, che cede il 18% a 1,2 milioni di pezzi.
Perde quota anche Apple, terza con 6,4 milioni di iPhone commercializzati e un calo del 17%.
Nella classifica stilata dagli analisti trionfa Samsung con il Galaxy A50 (3,9 milioni di unità) e il Galaxy A40 (2,2 milioni). Terzo è il Redmi Note 7 di Xiaomi (2 milioni). Seguono il Galaxy A20e (1,9 milioni) e l’iPhone XR (1,8 milioni).