Huawei ha punta a tornare protagonista del mercato internazionale, e lancia il Mate XT, il nuovo smartphone trifold rivolto a un pubblico selezionatissimo, anche al di fuori della Cina.
Il colosso tecnologico cinese ha scontato per anni il ban statunitense, che ha di fatto limitato i margini di manovra soprattutto per i prodotti consumer.
Le sanzioni della prima amministrazione Trump, a partire dal 2019, hanno di fatto tagliato l’accesso di Huawei ai chip avanzati e al sistema operativo Android di Google, facendone crollare la presenza livello internazionale. Attualmente, la quota di mercato degli smartphone di Huawei al di fuori della Cina è di appena lo 0,3%, secondo i dati della società di ricerca International Data Corporation.
In Cina, tuttavia, la quota di mercato di Huawei è cresciuta al 17% nel 2024 (dal 12% dell’anno precedente, secondo Idc), grazie a una rimonta iniziata alla fine del 2023, quando è stato rilasciato, sorprendendo tutti gli osservatori, uno smartphone equipaggiato con un chip di nuova generazione.
Col nuovo device – di cui non è ancora stata annunciata la disponibilità nei Paesi target – Huawei proverà a risalire la china sul segmento premium, dove la sfida con Apple e Samsung era apertissima nell’epoca in cui l’azienda cinese si classificava come il più grande produttore di smartphone al mondo.
I punti di forza (e le debolezze) del nuovo device
Il device, che avrà un prezzo di partenza di 3.660 dollari (3.499 euro), è stato presentato per la prima volta in Cina l’anno scorso e ha suscitato interesse a livello mondiale per essere il primo telefono trifold in assoluto. I normali dispositivi pieghevoli possono infatti essere piegati una volta, a metà, in senso verticale o orizzontale. Il Mate XT ha invece due punti di snodo, e può visualizzare contenuti su uno schermo singolo, doppio o triplo.
Facendo leva sull’elevata dotazione tecnologica, il Mate XT costituirà un test per verificare l’attrattiva di Huawei al di fuori del mercato domestico, dove comunque sconterà uno svantaggio di non poco conto: il device infatti non utilizzerà il sistema operativo Android di Google, il più diffuso al mondo. Mentre gli utenti di telefoni Android possono accedere a milioni di software tramite il Google Play Store, l’app store di Huawei non offre alcune delle più popolari applicazioni di Google su cui si basa gran parte della popolazione occidentale e non solo, il che potrebbe ostacolare la diffusione del Mate XT nelle piazze più appetibili.
La parola agli analisti
“La mancanza di Google è ancora una lacuna per il mercato internazionale mainstream, in particolare per coloro che pagheranno fior di quattrini per un hardware triplice, ma che vogliono accedere a Netflix o al Play Store di Google o alle ultime funzioni all’avanguardia GenAI di Gemini”, ha messo in guardia Neil Shah, partner di Counterpoint Research.
Parlando con la Cnbc, Francisco Jeronimo, vice president Data and analytics di Idc, ha spiegato che il Mate XT non sarà venduto in grandi quantità, e probabilmente è destinato a coloro che vogliono dimostrare di potersi permettere un dispositivo così lussuoso. “Credo che Huawei consideri il trifold una proposta di valore unica, che, essendo molto costosa, si rivolga a persone facoltose che sono più interessate a dimostrare di avere i soldi che ad accedere alla migliore esperienza possibile”.
D’altra parte, proprio per il prezzo esclusivo, anche se Huawei dovesse vendere “solo” mezzo milione di unità del Mate XT, “sarebbe in grado di generare un fatturato di 1,5 miliardi di dollari“, ha aggiunto l’analista.