Si sta prospettando un “ampio schema di accordo” nella guerra commerciale che vede fronteggiarsi gli Usa e la Cina: in primo piano il fronte Zte, il produttore cinese di apparecchiature per le tlc. Lo riporta il Wall Street Journal citando persone vicine al dossier secondo cui i dettagli “non sono stati ancora risolti”. In caso di via libera, Washington rimuoverà l’attuale divieto alle società statunitensi di vendere che componenti e software a Zte, imposto dal Dipartimento al Commercio in risposta al mancato rispetto degli impegni concordati per chiudere il contenzioso sulla vendita di “beni sensibili a Iran e Corea del Nord”.
Una mossa che ha messo la compagnia a rischio sopravvivenza: il possibile allentamento del divieto dovrà però superare l’esame sulla sicurezza nazionale degli Usa. Il segretario al Tesoro Steven Mnuchin ha dichiarato alla Cnbc che “l’intento non era di mettere fuori gioco la società (Zte)”. Mentre, secondo quanto riferito, il segretario al Commercio Wilbur Ross, che sovrintende al caso Zte, dovrebbe andare a Pechino la prossima settimana
Washington e Pechino si starebbero così avvicinando a una tregua che annullerebbe la messa al bando di 7 anni voluta dal governo Trump. L’accordo potrebbe prevedere, oltre alla sospensione del divieto per le aziende americane di fare business con Zte, anche che la Cina riveda le politiche commerciali sui prodotti agricoli statunitensi importati.
Secondo voci non confermate un accordo informale era stato stretto la scorsa settimana tra il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin e il vice premier cinese Liu He durante i colloqui a Washington.
Secondo un’altra fonte Zte potrebbe però essere ancora costretta a cambiare vertici. L’accordo, non ancora formalizzato, potrebbe evolvere ulteriormente con il viaggio programmato dal segretario al Commercio degli Stati Uniti Wilbur Ross a Pechino la settimana prossima.