L'ANNIVERSARIO

Trent’anni fa nasceva Linux: fu l’inizio della rivoluzione “libera”

La storia del sistema operativo open-source oggi più famoso e diffuso al mondo nato “per gioco”. L’autore, lo studente finlandese Linus Torvald, lo produsse su un 80386 per puro hobby. E oggi il software è utilizzato da supercomputer, smartphone e addirittura su Marte

Pubblicato il 26 Ago 2021

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Era il 25 agosto 1991, trent’anni fa esatti. Il pc usato era un 80386 – uno dei primi computer ‘da casa’, con capacità infinitesime anche rispetto ad un telefono odierno -, l’intento di fondo puramente hobbistico e ludico. Linus Torvalds, studente di informatica finlandese, non sapeva che con quei pochi mezzi stava cambiando il corso della storia informatica. L’annuncio postato quel giorno sulla piattaforma Usenet, con cui Torvalds spiegava di aver creato un nuovo sistema operativo libero (ma, disse lui, “niente di grande o professionale”) e di averlo messo subito a disposizione di chi avesse voluto scaricarlo e ‘giocarci’, inaugurava la storia di un nome destinato a diventare fra i più conosciuti al mondo: Linux.

Una crescita inarrestabile

Proprio perché libero e modificabile, nel corso degli anni il sistema operativo, poi divenuto una ‘famiglia’ di sistemi caratterizzati dall’icona del famoso pinguino, avrebbe infatti preso sempre più piede, al punto che oggi, si legge sul sito della Linux Foundation, il 100% dei supercomputer utilizza Linux o uno dei suoi derivati, così come il 95% dei cloud pubblici, il 70% degli smartphone, soprattutto quelli che hanno Android, e metà della aziende maggiori impegnate nell’uso della tecnologia blockchain. Oltre 19mila aziende usano Linux, che viene studiato e adattato da più di 235mila programmatori nel mondo. Persino il rover Perseverance lanciato dalla Nasa su Marte lo scorso febbraio ha un sistema operativo basato su Linux per il proprio drone.

Nulla di tutto questo, ha spiegato in diverse interviste Torvalds, era atteso quando ha inventato il sistema. L’unico settore in cui il sistema operativo non è diventato dominante è quello dei computer ‘normali’, dove ha una quota di mercato di poco più del 2%. Ma la sua importanza, spiega al sito The register Kees Cook, security and Linux kernel engineer di Google, è fuori di dubbio.

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