3 Italia ha annunciato il lancio di AppSquare, la community online dedicata a ideatori e sviluppatori di nuove App attraverso annunci di lavoro in crowdsourcing. L’obiettivo è quello di realizzare applicazioni per smartphone e tablet che saranno pubblicate negli store di Apple (iTunes), Google (Play Shop) e Windows Mobile (Market Place). 3 Italia ha previsto un investimento iniziale di 2 milioni di euro con l’obiettivo di realizzare 100 applicazioni all’anno; il budget messo a disposizione degli sviluppatori varia da 2mila a 3mila euro per ogni singola App a seconda della complessità per realizzare l’applicazione. Ad esempio, se uno sviluppatore venisse scelto per realizzare un’App per tutti e tre i market sopra citati (iTunes, Play Shop e Market Place) 3 Italia gli metterebbe a disposizione un budget che varia da 6mila a 9mila euro.
AppSquare è stata realizzata in partnership con Reply, specializzata in progettazione e implementazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digitali.
"Abbiamo voluto renderci promotori di un’iniziativa che coinvolgesse persone non legate professionalmente all’hitech mobile, ma che per passione e bravura sapessero offrire spunti idonei a diventare innovazioni concrete. Offriamo un’opportunità di lavoro perché sappiamo che al di fuori delle aziende di progettazione esistono giovani che possono migliorare l’utilizzo dei supporti mobili", dice Marco Giannotti, Devices & Application Farm Director di 3 Italia.
Il meccanismo della “Borsa delle idee” è ispirato al mercato azionario. Al momento dell’iscrizione alla community, a ogni “Apper” (ideatore di App) viene assegnato un numero di “squares” (moneta virtuale) da investire nelle idee che ritiene più meritevoli. Al tempo stesso, ogni Apper può pubblicare la propria idea innovativa, che può essere semplicemente la descrizione di un’applicazione che l’utente pensa possa essere utile o anche un’idea solo abbozzata: non c’è bisogno di essere esperti sviluppatori per partecipare. Il valore di ogni idea verrà determinato dalla quantità di “investimenti” che gli altri membri vorranno stanziare per sostenere quell’idea.
Le idee con le migliori quotazioni potranno essere selezionate da 3 Italia e pubblicate – assieme a tutte le altre offerte dell’operatore – nello spazio dedicato agli “Annunci” di lavoro per essere sviluppate all’interno della community. Per ogni annuncio pubblicato, 3 definirà un budget da destinare alla realizzazione dell’App, specificando le piattaforme per cui dovrà essere realizzata e un termine ultimo per presentare le offerte.
Tutti i membri della community potranno rispondere a questo annuncio e partecipare alla “gara” di assegnazione. 3 aggiudicherà il lavoro allo sviluppatore la cui offerta sarà ritenuta la migliore e che, previa verifica delle credenziali, sarà scelto per sviluppare l’idea.
Crowdsourcing e gamification targati Reply
Appsquare si basa sulla piattaforma cloud di crowdsourcing di Reply Starbytes (www.starbytes.it), a cui si appoggia anche per lo start-up del servizio, coinvolgendo la community già attiva degli Starbyters, che ad oggi conta oltre 9.000 iscritti attivi.
Per alimentare e mantenere viva la community, con discussioni e condivisione di argomenti, sono state, inoltre, integrate in Appsquare le componenti “social” di TamTamy (www.tamtamy.com) – la piattaforma Reply per il Social Networking e specifiche logiche di “gamification” volte a stimolare la nascita di nuove idee e a incentivare la partecipazione alla borsa delle idee.
“Il lavoro sinergico tra i team delle società Reply coinvolte nel progetto – ha detto Filippo Rizzante Cto di Reply – ha portato a risultati molto positivi. Per noi Appsquare è un progetto molto interessante, poiché coniuga diversi ambiti innovativi sui quali, da tempo, stiamo investendo, come il cloud computing, il social networking e il crowdsourcing”.
“Oggi il crowdsourcing rappresenta, per le aziende, un modello di “Open Enterprise” – continua Rizzante – mentre per i professionisti è un mezzo per offrire i propri servizi a livello globale. Reply è stata tra le prime aziende in Italia a credere in questo modello un anno fa ha lanciato Starbytes che in pochi mesi ha raccolto attorno a se una community di oltre 9.000 partecipanti”.