Proseguono le prove di matrimonio tra 3Italia e Wind. Secondo quanto riportato oggi da Repubblica, la Hutchison Wampoa del magnate Li Ka-Shing che controlla 3Italia e l’operatore tlc del gruppo Vimpelcom, starebbero portando avanti le trattative in maniera sempre più serrata.
L’accordo di bozza prevederebbe la completa acquisizione di Wind da parte di 3 Italia; la holding russa Vimpelcom manterrebbe una piccola partecipazione azionaria in vista di un eventuale sbarco in Borsa. L’obiettivo fondamentalmente è di dar vita al terzo operatore mobile italiano, per altro cedendo in seguito sia le torri di trasmissione sia l’operatore residenziale Infostrada.
A questo proposito Tim e Vodafone, in passato, avevano dimostrato interesse nei confronti di questi asset. La valutazione oggi dovrebbe essere di circa 3-4 miliardi di euro. Tim ovviamente preferirebbe le torri, mentre Vodafone punterebbe sulla telefonia fissa.
I negoziati sarebbero però tutti in salita, soprattutto a causa dei 9,2 miliardi di debiti in pancia a Wind – come scritto dal Corriere delle Comunicazioni nei mesi scorsi – il cui bilancio 2013 dovrebbe chiudersi con un ebitda di quasi due miliardi. L’operazione prevederebbe un esborso da parte di Hutchison in contanti e in azioni, con il debito Wind che verrebbe interamente conferito dentro la neonata società. Da sciogliere anche il nodo della futura governance.
Da H3G e Wind si preferisce celarsi dietro un “no comment”, ma secondo gli osservatori più accreditati la fusione sembrerebbe ormai inevitabile soprattutto se si considera l’espansione 4G. Ai tempi dell’asta frequenze entrambe si trovarono spiazzate dalla corsa al rialzo e oggi per monetizzare, e tenere il passo dei concorrenti più forti, c’è bisogno di unire le forze.
Senza contare l’esigenza di consolidamento del mercato mobile. Gli operatori da tempo sostengono che non vi sia spazio per tutti, e fondamentalmente Bruxelles concorda.
In una recente intervista al Financial Times, il commissario Ue all’Agenda digitale, Neelie Kroes aveva detto: “Stiamo lavorando a una sere di misure per creare condizioni comuni e stabili per la concorrenza, gli investimenti e la crescita. Misure che dovrebbero anche rendere più attraente il consolidamento transfrontaliero”. Per il commissario “varie forme di condivisione degli asset possono promuovere la concorrenza e gli investimenti” . Tra queste queste forme di condivisione l’accesso regolamentato alle infrastrutture dominanti sulla base di termini che supportino ulteriori investimenti da parte di tutti i player, ma anche l’accesso alle infrastrutture di altre utilities e la condivisione degli asset wireless come le antenne e lo spettro, ovviamente sempre sulla base di condizioni chiare.
Secondo Intermonte è da considerarsi “positiva la notizia di un eventuale consolidamento sul mercato”. “Il mercato domestico della telefonia mobile necessità di consolidamento – aggiunge Mediobanca Securities – riteniamo che l’integrazione tra Wind e 3 costituisca l’opzione più probabile e crediamo che il regolatore europeo dia il benvenuto a una concentrazione che aprirebbe la strada a un’accelerazione negli investimenti e anche che il possibile deal sarebbe supportato dagli altri operatori”.
“Le difficoltà sarebbero ovviamente le solite: governance e relative valutazioni”, afferma Equita Sim. Gli esperti fanno notare come nelle ultime settimane si sia assistito ad un allentamento della guerra dei prezzi nel mobile italiano. “Il consolidamento eventuale dovrebbe però fornire una chiara accelerazione al risanamento del mercato”, concludono gli analisti.