Si riaccendono le voci di matrimonio tra Wind e 3 Italia più volte arrivate vicino all’altare. Questa potrebbe essere la volta buona: sembra che i vertici degli azionisti ieri erano riuniti a Londra, ospiti degli uffici della Deutsche Bank, per chiudere l’affare.
Queste le indiscrezioni raccolte dal Giornale, che, spiega che già oggi o domani l’affare potrebbe essere annunciato. Dai due gruppi nessun commento, ma nelle sale operative la tensione sta salendo alle stelle per un’operazione che porterebbe la creazione del terzo polo di telefonia mobile con 33 milioni di clienti (di cui 23 portati in dote da Wind) e 7 miliardi di ricavi. Un simile polo si suddividerebbe, insieme a Telecom Italia e Vodafone, il mercato italiano con quote sostanzialmente paritetiche. Finora le trattative di nozze si erano arenate su tre punti. Innanzitutto l’onnipresente governance: Li Ka Shing, il miliardario a capo di Hutchinson Whampoa, avrebbe finora puntato all’acquisizione del controllo del nuovo gruppo dopo aver investito, negli anni, 13 miliardi in 3 Italia; i russi di Vimpelcon, subentarati al timone di Wind nel 2010 con un investimento di 6,8 miliardi, cercherebbero, invece, un’alleanza paritaria. Inoltre, a frenare l’accordo ha concorso il colossale debito di Wind pari a 9,5 miliardi e, comunque, rifinanziato la scorsa primavera dai russi.
Il nodo più critico, finora, è sempre stato quello sulla valutazione delle due società , posto che il criterio usuale è impraticabile a causa della redditività ancora non sufficiente di 3 Italia. Ma tutto cambia, e la trattativa che in autunno sembrava irrevocabilmente naufragata, pare riemersa.