4G, l’Occidente apripista. Ma l’affermazione sarà in Oriente

Wireless Intelligence: nel 2015 sarà l’Asia-Pacifico il più grande mercato mondiale per l’Lte. Fondamentali per l’affermazione le agende dei governi e il quadro regolatorio, soprattutto in materia di spettro. Punto di svolta per l’adozione la tecnologia Voice over Lte

Pubblicato il 15 Dic 2010

Le connessioni Lte supereranno quota 1 milione nella prima metà
del 2011 e arriveranno a 300 milioni entro il 2015, pari al 4%
delle connessioni mobili mondiali, man mano che gli operatori
wireless di tutto il mondo accelererano l’implementazione delle
tecnologie di rete di nuova generazione. In base alle previsioni
tracciate nello studio “Global Lte network forecasts and
assumptions 2010-2015” condotto da Wireless Intelligence,
l’Asia Pacifico diventerà il maggior mercato mondiale per
l’Lte tra quattro anni: il 43% delle connessioni globali si
troverà qui (contro il 24% dell’Europa occidentale e il 18% di
Usa e Canada). La Cina – già il più vasto mercato mobile –
dovrebbe rappresentare per il 2015 circa la metà del totale delle
connessioni 4G dell’Asia Pacifico.

Tuttavia, continua lo studio, la migrazione verso le reti Lte sarà
guidata all’inizio dagli operatori di Europa occidentale e Nord
America, che insieme rappresentano il 70% delle connessioni Lte
globali nel 2010 (contro il 27% dell’Asia-Pacifico). Ciò è
legato al fatto che le prime realizzazioni di reti Lte si devono a
operatori occidentali, come l’europea TeliaSonera e l’americana
Verizon Wireless. L’Asia Pacifico diventerà gradualmente la più
grande regione per l’Lte man man che la migrazione al 4G
prenderà piede anche tra le principali economie dell’area, come
Cina, Giappone, Indonesia e Sud Corea.

Più lenti a passare all’Lte saranno invece i Paesi
dell’America centro-meridionale e dell’Africa, che insieme
rappresenteranno appena il 5% delle connessioni nel 2015.

"L’introduzione delle reti Lte riflette lo spostamento
dell’industria delle telecomunicazioni verso l’erogazione di
servizi basati su cloud e convergenti, e lo sforzo per un
miglioramento della user experience", commenta Joss Gillet,
senior analyst di Wireless Intelligence e autore del report.
"Le nostre nuove stime mostrano che l’Lte viene adottato
dagli operatori di tutto il mondo ma il ritmo della migrazione
verso il 4G varia da Paese a Paese: sarà molto più veloce laddove
il mobile broadband è in cima all’agenda dei governi e gode di
un quadro regolatorio favorevole, specialmente in merito
all’allocazione dello spettro. Tuttavia, creare un ecosistema
redditizio per le nuove reti richiederà tempo e ci vorranno alcuni
anni perché i servizi Lte soddisfino le aspettative".

Lo studio si basa sui progetti Lte noti, implementati o messi in
agenda per i prossimi cinque anni, India esclusa. Wireless
Intelligence prevede che 19 network saranno già attivati entro
fine 2010, tra cui quelli che partiranno tra breve in Giappone (con
Ntt Docomo), Germania (Deutsche Telekom) e Emirati Arabi
(Etisalat). Il totale delle connessioni Lte globali sarà di
350.000 a fine 2010.

"L’adozione da parte degli utenti viene oggi trainata dalla
domanda di servizi su banda larga che ruotano intorno ai dati”,
spiega Gillet, “ma l’introduzione della Voice over Lte (VoLte)
intorno al 2012 sarà il 'punto critico' per la vendita dei
cellulari Lte al mercato di massa e metterà l’acceleratore alla
crescita delle connessioni. Nel breve termine, invece, i prezzi
alti e la disponibilità limitata renderanno bassa la penetrazione
dei cellulari Lte”.

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