Il 5G conquisterà velocemente utenti nei prossimi tre anni, con gli abbonati ai nuovi servizi mobili che triplicheranno di qui al 2024 fino a quota 2,1 miliardi su scala globale. A dirlo sono i dati presentati da AksjeBloggen.com.
Il traino è, secondo i ricercatori, la pandemia di Covid-19 che ha stravolto la vita e le abitudini di miliardi di persone nel mondo, costringendo molti allo smart working e a studiare e socializzare da remoto. Ciò ha determinato un picco nell’utilizzo di Internet e moltiplicato il carico di richieste sulle reti di comunicazione. La necessità di soluzioni con prestazioni più robuste come il 5G è avvertita con maggiore urgenza e questo spiana la strada all’acquisto di smartphone 5G e all’utilizzo dei nuovi servizi.
Nel 2020 gli abbonati 5G sono aumentati di 18 volte
Il Covid-19, affermano i ricercatori, ha evidenziato l’importanza di tecnologie di comunicazione stabili per poter sostenere la resilienza dei sistemi economici e dello stesso tessuto sociale. Per questo i service provider hanno proseguito nel roll-out delle nuove reti e nell’attivazione dei servizi 5G, nonostante le incertezze causate dalla pandemia e le difficoltà per l’industria delle Tlc.
Nel 2019 gli abbonamenti 5G attivi erano 12 milioni in tutto il mondo, secondo l’Ericsson Mobility Report. Nel 2020 gli abbonati sono balzati a 217 milioni, un aumento di 18 volte proprio durante l’anno della pandemia.
Le statistiche presentate da AksjeBloggen.com, e che rielaborano molti dati del report di Ericsson, indicano che gli abbonati 5G continueranno a crescere a passi da gigante. A fine 2021 ne sono stimati 617 milioni, pari a un incremento del 5000% in due anni. Si andrà al raddoppio nel 2022, a quota 1,2 miliardi, per arrivare a 2,1 miliardi nel 2024 e sfiorare i 3,5 miliardi nel 2026.
Asia leader, ma l’Europa corre di più
La regione con più abbonati 5G sarà il Nord-est dell’Asia: 490 milioni nel 2021 e 1,2 miliardi nel 2024, grazie a un incremento del 146%. Fra tre anni questa regione concentrerà il 57% di tutti gli abbonati 5G mondiali.
La seconda regione per numero di utenti è il Nord America: 60 milioni di abbonati 5G previsti a fine 2021 che saliranno del 360% nel 2024 a 276 milioni.
L’Europa avrà meno abbonati ma tassi di crescita ancora più sostenuti: +500% di qui al 2024, quando i nostri abbonati 5G saranno 214 milioni.
Il 5G coprirà il 60% della popolazione mondiale nel 2026
L‘Ericsson Mobility Report rivela che, nel 2019, il 74% delle persone nel mondo avevano accesso a reti mobili 4G. In quell’anno le reti 5G coprivano solo il 2% della popolazione globale e la copertura era concentrata in pochissimi Paesi: Stati Uniti, Cina, Sud Corea e Svizzera.
Tuttavia al momento si regitrano più di 100 lanci commerciali per il 5G e alla fine del 2020 si stima sia stato raggiunto il 15% della popolazione mondiale, pari a 1 miliardo di persone. Le statistiche per il 2026 prevedono una copertura 5G per il 60% della popolazione mondiale e questo renderà il 5G la tecnologia mobile con la più rapida implementazione ad oggi.
L’Europa deve accelerare sui servizi
In questa corsa al 5G è cruciale non solo creare le reti ma sfruttare i servizi abilitati dalla nuova tecnologia. Qui l’Europa rischia di rimanere indietro per scarsa capacità di investire in Pmi e startup digitali capaci di liberare il pieno potenziale delle innovazioni offerte dal 5G, ha messo in guardia studio condotto dalla Banca europea degli investimenti (Bei) e dalla Commissione europea.
Il gap tra Europa e Stati Uniti è particolarmente significativo: in termini di venture capital verso l’ecosistema innovativo del 5G il divario si colloca tra i 4,6 miliardi e i 6,6 miliardi di euro annui.
La Bei raccomanda alla Commisione europea di inserire il 5G tra le macro aree al centro del Multiannual financial framework (Mff), il budget Ue a lungo termine (2021-2017). La banca europea suggerisce anche quattro azioni per stimolare la crescita degli investimenti in startup: aumentare le risorse pubbliche; coinvolgere tutti gli stakeholder anche in ambiti diversi dal finanziamento, facendo leva sulla domanda e sul trasferimento di conoscenze; colmare le lacune informative sul 5G che rendono diffidenti gli investitori e ostacolano l’accesso delle startup ai programmi di finanziamento esistenti; creare un contesto pro-innovazione su scala europea.