LA LETTERA

5G, appello di Asstel al governo: “Stop alla maxi rata da 4 miliardi”

In una lettera inviata al sottosegretario Garofoli, che CorCom ha potuto visionare, l’associazione chiede di rateizzare l’importo finale: “Saldo insostenibile”. Focus anche sull’elettrosmog: “Allineare i limiti a quelli Ue, competitività a rischio”

Pubblicato il 05 Mag 2022

5g

Mitigare la maxi rata previsto per settembre 2022 pari a 4 miliardi che gli operatori dovranno pagare per l’acquisto delle frequenze 5G con l’asta del 2018.

È quanto richiesto da Asstel in una lettera inviata al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Roberto Garofoli.

Nella missiva, che CorCom ha potuto visionare, il presidente Massimo Sarmi evidenzia le difficoltà in cui versa il comparto delle Tlc. “I dati aggregati – scrive Sarmi – mostrano tendenze consolidate di erosione della capacità degli operatori telco di generare flussi di cassa e margini operativi, pur a fronte dell’aumento della quantità di servizi prodotta e di benessere dei consumatori”.

I numeri d’altronde sono preoccupanti. Tra il 2008 e il 2020 le telco hanno perso il 36% del loro giro d’affari.

“La legge di Bilancio 2019 – si legge nella lettera – aveva stimato un introito per le casse statali di circa 2,5 miliardi, il cui pagamento sarebbe stato dilazionato nel quadriennio 2019-2022, con una maxi rata finale attesa di 750 milioni di gran lunga inferiori ai 4 miliardi offerti degli operatori aggiudicatari”. Alla luce di questo, secondo Sarmi,  una rateizzazione  non impatterebbe sulla contabilità dello Statoe “avrebbe il merito di allineare l’esborso alle tempistiche di effettivo avvio nella realizzazione delle reti, che sarà possibile solo al rilascio delle frequenze aggiudicatarie”.

Focus anche sui limiti elettromagnetici che devono essere allineati a quelli raccomandati dalla Ue. L’innalzamento del tetto, secondo Asstel, consentirebbe una rapida accelerazione della crescita economica e della competitività del Paese, puntando sul potenziamento inftasrutturale del Paese che è una delle chiavi della ripresa e a cui il governo ha improntato il Pnrr.

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