Da sempre il mondo delle Telco pone grande attenzione alle tecnologie che consentono di migliorare la velocità e l’efficienza della rete. Nel caso del 5G, però, entrano in gioco per la prima volta fattori totalmente nuovi: dall’esplosione dell’IoT, alla realtà virtuale, ai nuovi scenari dell’Industry 4.0, fino al futuro delle smart city in una società interconnessa, nella quale i big data svolgeranno un ruolo fondamentale.
Le reti del futuro porteranno non solo un Internet più veloce e una maggiore larghezza di banda, ma anche un trasformazione importante dal punto di vista della riduzione della latenza, che attualmente limita l’adozione di tecnologie in via di sviluppo come le auto senza conducente o la realtà virtuale.
Quando si è iniziato a parlare di 5G la scadenza sembrava lontana, ma ora, con la nuova legge di bilancio che introduce l’ asta per l’assegnazione delle frequenze agli operatori nel 2018, il viaggio verso il 5G del nostro Paese si è ufficialmente aperto.
Ritengo però che il percorso di avvicinamento alle reti di nuova generazione abbia già toccato tappe importanti. I provider mobile hanno ben compreso che alcune scelte tecnologiche, come la virtualizzazione delle funzioni di rete, le reti software-defined, il Multi-Access Edge Computing e l’automazione per accelerare la delivery dei servizi, non sono più posticipabili.
I dati in nostro possesso lo confermano; nella ricerca The Future of Mobile Service Delivery, condotta da F5 a inizio 2017, i mobile service provider intervistati hanno confermato che ritengono la Network Function Virtualisation (NFV) essenziale per garantire scalabilità e flessibilità (72%) e agilità dei servizi (70%) e 9 operatori su 10 hanno dichiarato di aver già pianificato l’implementazione della NFV per i prossimi mesi.
Ancora una volta le tecnologie di virtualizzazione, cloud e software-defined sono al centro della trasformazione e il ruolo dei vendor tecnologici si rivelerà fondamentale perché è necessaria una padronanza completa, con risorse e competenze, per affrontare le sfide che il 5G porterà con sé.
I volumi del traffico, infatti, continueranno a crescere e garantire la sicurezza sarà sempre più difficile, richiedendo la capacità di rilevare e rispondere alle criticità in tempo reale. Inoltre, una rete in continua crescita comporterà la necessità di garantire che l’accessibilità non sia limitata a causa di una maggiore protezione.
F5 si differenzia dalle altre aziende del settore per la capacità di gestire, analizzare e manipolare il traffico dal livello 4 fino a livello 7, nell’ottica di aumentare prestazioni e la quality of experience, incrementare il livello di sicurezza degli utenti e della rete, e introdurre servizi a valore aggiunto come l’inserimento, la rimozione o la modifica dei contenuti.
Il nostro portfolio per un’implementazione immediata degli ambienti NFV comprende soluzioni di classe carrier distribuite nei punti più strategici di controllo della rete, che si estendono al piano dei dati, dei segnali e delle applicazioni; si tratta di soluzioni altamente scalabili che consentono di ottimizzare e proteggere le applicazioni e i servizi più importanti della rete, comprendendo SGi, Evolved Packet Core (EPC), Diameter signaling e architetture IMS.
Con l’avvento di un “ecosistema sempre più connesso” in cui wearable, automobili e sensori saranno tutti collegati in rete, il 5G sostenuto da infrastrutture iper-convergenti, cloud computing e NFV abiliterà tutta una serie di nuovi modelli di business e renderà obsoleti quelli attuali, e siamo lieti di constatare che gli operatori vogliono sin da oggi lavorare in partnership con i vendor più innovativi sul mercato per prepararsi adeguatamente alle sfide del nuovo decennio.