Cisco ha annunciato l’acquisizione di Acacia Communications nel luglio di due anni fa con l’intenzione di entrare nel listino acquisti delle telco di tutto il pianeta interessate a passare al 5G con più componenti e prodotti possibili. Acacia è infatti specializzata in componenti ottici per server, router e switch.
Dal momento dell’annuncio Cisco e Acacia hanno cominciato a collaborare e Acacia ha anche rifornito Cisco delle sue componenti ottiche. Venerdì scorso, tuttavia, l’azienda ha deciso di sfilarsi dal deal con effetto immediato, sostenendo di non essere riuscita a ottenere in tempo l’approvazione del regolatore cinese Samr (Chinese state administration for market regulation). Cisco non è d’accordo: il colosso americano del networking ha fatto sapere che l’operazione aveva ricevuto già il disco verde della Samr giovedì, entro il termine stabilito.
La disputa finisce dunque in tribunale: Cisco cercherà di ottenere dal giudice la risoluzione della controversia. I legali dell’azienda americana sostengono che Acacia probabilmente sta tentando di uscire dall’accordo nel tentativo di rinegoziare l’acquisizione e ottenere condizioni più favorevoli, perché dal luglio 2019 la sua valutazione è aumentata.
L’approvazione in termini poco chiari da parte dell’authority cinese sembra essere parte fondamentale della disputa. In una sua nota per i media Cisco riferisce di aver ricevuto il via libera della Samr che ha affermato che i documenti presentati dall’azienda sono “sufficienti per rispondere ai relativi timori di mercato”. Tuttavia ciò non equivale a un sì esplicito.
Il valore strategico di Acacia
Acacia progetta e produce componenti ottici ad alta velocità. Come clienti ha fornitori di servizi di telecomunicazione e operatori di data center. Cisco è tra i suoi primi cinque clienti (con la finlandese Nokia e le cinesi Huawei e Zte) e da sola rappresenta il 18% del fatturato dell’azienda.
Per Cisco le componenti ottiche di Acacia sono strategiche per rafforzare la sua offerta in software e prodotti per le nuove reti mobili che hanno bisogno di interfacce innovative per gestire la velocità e soprattutto la capacità richiesta dal boom del traffico dati. Secondo il Visual Networking Index di Cisco il traffico internet globale è destinato a triplicare arrivando a 13,2 exabyte al giorno nel 2022 da 4,1 exabyte al giorno nel 2017.
Ma il deal è fondamentale anche per permettere a Cisco un posizionamento deciso sul mercato cinese, dove l’azienda americana fatica a crescere, anche per effetto delle tensioni economiche e politiche tra gli Stati Uniti e la Cina.
L’acquisizione, a questo punto in bilico, sarebbe la più grande di Cisco dopo quella da 3,7 miliardi di dollari di AppDynamics, società che realizza software di monitoraggio delle prestazioni aziendali comprata nel 2017.