L’evoluzione della rete 5G entra in una nuova fase, sempre meno legata all’idea di grandi antenne e sempre più orientata a garantire performance affidabili negli spazi chiusi. Secondo il nuovo report di MarketsandMarkets, il mercato globale del 5G indoor è destinato a toccare i 46,66 miliardi di dollari entro il 2030, partendo dai 17,17 miliardi del 2025. Una crescita robusta, che si traduce in un Cagr del 22,1%, ma dietro i numeri c’è una trasformazione strategica che coinvolge settori chiave come la sicurezza pubblica, le smart building technologies e l’infrastruttura per la mobilità urbana.
Il tema della copertura indoor – oggi una delle principali criticità per gli operatori – si sta imponendo come sfida prioritaria. “Meno del 60% degli utenti è soddisfatto della connessione indoor”, rileva il report, e con oltre l’80% del traffico mobile generato al chiuso, la necessità di soluzioni dedicate è ormai impellente. In questo scenario, le small cell diventano elemento cardine della strategia di rete, mentre l’integrazione e il deployment dei sistemi assumono un ruolo centrale nella partita infrastrutturale.
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Connettività e sicurezza pubblica: una spinta normativa
Uno dei motori principali di questa accelerazione è rappresentato dalla crescente attenzione dei governi verso la sicurezza degli spazi pubblici e privati, che passa sempre più da una copertura wireless affidabile anche in ambienti critici. In questi ultimi dieci anni, molti Paesi – a partire dagli Stati Uniti – hanno varato normative che impongono requisiti minimi di copertura per i sistemi di comunicazione d’emergenza, applicabili a grattacieli, tunnel, aeroporti, parcheggi sotterranei, scuole, centri commerciali e ospedali.
Il 5G, con la sua bassa latenza e capacità di gestire grandi volumi di traffico simultaneo, diventa la risposta più naturale a queste esigenze. “Le soluzioni indoor basate sul 5G saranno fondamentali per garantire il coordinamento e la risposta rapida dei soccorritori”, si legge nel report. Questa nuova sensibilità verso la sicurezza pubblica non è solo una questione di policy: rappresenta un catalizzatore per investimenti privati e pubblici nella modernizzazione degli edifici e delle infrastrutture.
Small cell protagoniste: verso una rete distribuita
A trainare l’evoluzione tecnica del 5G indoor sono le small cell, ovvero micro-stazioni radio a bassa potenza, capaci di potenziare significativamente la copertura e la capacità della rete mobile in ambienti chiusi. Con l’esplosione della domanda indoor – legata all’uso crescente di smartphone, dispositivi IoT, app AR/VR e strumenti cloud-based – i limiti delle soluzioni macro diventano evidenti. Le small cell permettono una gestione granulare e flessibile del traffico, adattandosi alle esigenze di spazi ad alta densità come stazioni, ospedali o centri congressi.
Il deployment di queste tecnologie apre una riflessione importante anche per i carrier e le aziende: non si tratta più solo di coprire ampie aree geografiche, ma di rispondere a bisogni specifici e localizzati, in modo capillare. Questo cambio di paradigma impatta direttamente sulla pianificazione della rete, sull’ottimizzazione energetica e sull’interoperabilità tra sistemi eterogenei.
Integrazione e servizi: il valore si sposta sull’execution
Un altro segmento che acquista peso nella filiera del 5G indoor è quello dei servizi di integrazione e deployment, essenziali per assicurare che le reti funzionino in modo fluido ed efficiente. Secondo MarketsandMarkets, questa voce rappresenterà la quota più alta di mercato per i servizi legati al 5G indoor, segno che la complessità della messa in opera sta diventando un vero e proprio terreno competitivo.
Dalla progettazione delle architetture alla gestione di fornitori multipli, passando per l’ottimizzazione e la manutenzione, le imprese si trovano di fronte alla necessità di integrare reti, sistemi e applicazioni su infrastrutture condivise, spesso in ambienti regolamentati o mission critical. Qui il valore si gioca sulla capacità di adattare il 5G alle esigenze specifiche di ogni edificio o cluster urbano.
In questo quadro si inserisce anche il tema della banda ultralarga, che costituisce la dorsale infrastrutturale per poter garantire throughput elevato anche in ambienti interni. Una componente indispensabile, spesso trascurata nel dibattito mainstream, ma centrale per assicurare continuità e prestazioni alla rete 5G indoor.
Asia Pacifico guida la corsa al 5G indoor
A livello geografico, la regione Asia Pacifico è destinata a guidare lo sviluppo del 5G indoor, con il più alto tasso di crescita previsto nel periodo 2025–2030. Il motivo? Una combinazione vincente di innovazione tecnologica, penetrazione degli smartphone, urbanizzazione intensiva e supporto normativo. Dai campus universitari ai mega centri commerciali, dalle metropolitane agli hub aeroportuali, la richiesta di connettività seamless e performante è sempre più alta.
In molti Paesi asiatici, il 5G viene già integrato nei piani di digitalizzazione urbana e smart city, con progetti che prevedono l’uso di tecnologie indoor per ottimizzare trasporti, sanità, logistica e pubblica amministrazione. Non a caso, tra i principali attori di mercato figurano Huawei (Cina), Zte (Cina), Samsung (Corea del Sud) ed Ericsson (Svezia), tutti attivi anche nell’area asiatica con soluzioni dedicate all’indoor.
Il 5G indoor come snodo strategico
La crescita del 5G indoor non è soltanto una questione di estensione tecnologica, ma rappresenta un cambio di paradigma infrastrutturale. La rete diventa distribuita, localizzata, flessibile, al servizio della sicurezza, dell’efficienza e della qualità dell’esperienza digitale. Dalla sanità ai trasporti, dalle scuole alle aziende, ogni luogo chiuso è un potenziale nodo di rete, che va progettato e gestito con competenze dedicate.
L’accelerazione di questo mercato apre nuove opportunità per gli operatori, per i fornitori di servizi, per i system integrator e anche per i policy maker, chiamati a stabilire nuovi standard e linee guida. Ma porta con sé anche nuove complessità: dalla cybersecurity alla gestione dell’interferenza, dalla sostenibilità energetica alla scalabilità dei modelli di business.