LA MISURA

5G, la Fcc approva piano da 9,7 miliardi per liberare le frequenze

I provider satellitari dovranno rilasciare le risorse nella C-band. Intelsat e Ses gli operatori maggiormente coinvolti nell’operazione: fortemente a rischio i conti, tant’è che in Borsa i titoli sono tracollati fino al 20%. E c’è già chi sostiene che la partita si giocherà in tribunale

Pubblicato il 02 Mar 2020

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La Fcc ha approvato con tre voti a favore e due contrari il piano dal valore di 9,7 miliardi di dollari per ricomprare dai fornitori di servizi radio via satellite le frequenze radio da destinare alle reti 5G. Il piano era stato presentato dal chairman Ajit Pai e prevede che i soldi per i pagamenti provengano dalle aste per l’assegnazione delle frequenze stesse.

Le frequenze oggetto della discussione sono quelle comprese tra i 3,7 GHz e i 4,2 GHz dello spettro, conosciute anche come C-band. Intelsat e Ses dominano in questa frazione dello spettro elettromagnetico che secondo la Fcc sono necessarie per consentire agli Usa di battere la Cina nella corsa al 5G.

“Il piano – ha detto Pai – aiuterà a portare il servizio 5G ai consumatori in tutte le parti del Paese e promuoverà il nostro primato tecnologico globale”. Le compagnie che offrono servizi via satellite, come Intelsat, utilizzano queste porzioni di spettro per trasmettere programmi Tv e radio direttamente alle stazioni radiotelevisive. Le aziende del settore però hanno anche dichiarato recentemente che possono lasciare parte delle frequenze pur continuando a servire la propria clientela, in parte perché utilizzerebbero nuovi satelliti e nuove frequenze per la trasmissione dati.

La Fcc è intenzionata a offrire le frequenze con una asta pubblica. Pai aveva già proposto che a Intelsat venissero dati 4,85 miliardi di dollari affinché liberasse velocemente la parte di spettro in cui opera. La votazione della Fcc non ha chiarito se l’offerta è cambiata.

Intelsat, che aveva chiesto di essere pagata di più, venerdì ha perso fino al 18% del suo valore in Borsa e poi ha chiuso a -4,9%. Il provider satellitare Ses non ha invece perso in Borsa, mentre Eutelsat Communications, quotata alla Borsa di Parigi, ha chiuso a -2,3%.

La Fcc non ha rilasciato il documento finale completo oggetto della sua votazione, non chiarendo così se nelle riunioni precedenti all’incontro mensile di Washington il regolatore avesse cambiato le cifre che dovranno essere liquidate alle società e che erano state stabilite in precedente. Il testo verrà rilasciato nei primi giorni della settimana.

Intelsat ha dichiarato che valuterà l’impatto dell’ordine del regolatore una volta che il documento ufficiale sarà reso pubblico. “In questo modo – ha scritto l’azienda in una dichiarazione – preserveremo tutte le opzioni per assicurarci che la nostra azienda sia trattata in modo corretto e che vengano protetti i diritti sulle nostre frequenze”. Ses e Telesat, un altro fornitore di servizi via satellite, si sono congratulate con Pai in una dichiarazione congiunta. Ses si era opposta in precedenza alla richiesta di Intelsat di cifre maggiori per cedere lo spettro.

Secondo il commissario della Fcc Geoffrey Starks, di nomina democratica, il disaccordo tra i carrier crea “una possibilità molto concreta” che l’agenzia finisca “bloccata dai litigi legali e con tutte le possibili aste bloccate per un tempo indefinito”.

Intelsat, che ha il suo quartier generale a Lussemburgo, aveva chiesto un risarcimento per la cessione delle sue frequenze più elevato almeno del 60%. Ses, che dovrebbe anch’essa cedere delle frequenze, in un’altra memoria presentata alla Fcc aveva dichiarato che avrebbe dovuto ricevere tanto quanto verrà liquidato a Intelsat, rispetto alla cifra proposta che corrisponde al 41% di quella offerta a Intelsat.

Secondo l’analista di Bloomberg Intelligence, Stephen Flynn, le finanze di Intelsat “potrebbero rimanere sotto pressione anche con un pagamento più consistente” perché parti delle attività del core business dell’azienda si stanno deteriorando rapidamente. I guadagni dell’anno prossimo potrebbero declinare perché alcuni clienti se ne stanno andando e altri rinnoveranno i contratti a tassi più bassi.

I due commissari di nomina democratica della Fcc hanno votato contro la misura, e Jessica Rosenworcel, il rappresentante anziano dei democratici, ha dichiarato che l’agenzia ha sbagliato a non coinvolgere il Congresso, che avrebbe potuto indirizzare i miliardi di dollari dei pagamenti per scopi pubblici come ad esempio il rafforzamento della banda larga rurale. Pai ha dichiarato che non è contrario, ma che bisogna comunque muoversi e che aspettare che una legislatura così divisa agisca sarebbe “irresponsabile”.

Il 7 febbraio la Fcc aveva rivelato un piano per pagare 9,7 miliardi di dollari alle aziende come Intelsat e Ses, se queste ultime avessero ceduto le frequenze entro la scadenza. Nel piano era prevista anche un’altra cifra, compresa tra i 3,3 e i 5,2 miliardi di dollari, a titolo di rimborso per i costi connessi allo switch su altre frequenze. Ses avrebbe ricevuto circa 4 miliardi e la parigina Eutelsat avrebbe potuto ricevere sino a 468 milioni di dollari.

Il presidente di Verizon Hans Vestberg ha definito l’azione della Fcc “un altro enorme passo avanti”. Secondo Vestberg infatti “la Fcc comprende con lucidità la necessità di spostarsi in modo rapido per garantire che lo spettro wireless critico sia reso rapidamente disponibile in modo da poter costruire le reti del futuro”.

L’azione della Fcc, secondo Meredith Attwell Baker, presidente del Ctia, “è un passo fondamentale verso lo sblocco dell’economia del 5G”. Ctia è il gruppo commerciale che rappresenta i principali carrier americani come AT&T , Verizon e T-Mobile US.

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