Milano e Roma sono nella parte bassa della classifica delle principali 15 città d’Europa in 5G. Emerge dall’edizione 2025 del rapporto “5G Quality of Experience Benchmark in Europe” a firma di Medux e visionato in anteprima da CorCom. Milano nonostante sia la capitale d’Italia del 5G al confronto con le altre capitali si piazza al nono posto e Roma addirittura al dodicesimo. Sul podio ci sono Stoccolma, Porto e Lisbona sulla base di test condotti nel quarto trimestre del 2024 per una popolazione di oltre 60 milioni di persone e più di 5.500 chilometri per tracciare un quadro completo della copertura e del servizio offerto dagli operatori mobili.
La “debolezza” di Milano e Roma
Milano oltre a collocarsi, in termini di affidabilità, tra le quattro città con il risultato peggiore si piazza male anche per quel che riguarda le prestazioni in termini di velocità di download e upload. Roma mostra un andamento simile a Milano nella classifica generale della qualità dell’esperienza ma le performance di velocità di download e upload sono tra le più basse d’Europa, di qui il dodicesimo posto. La velocità di connessione nella capitale secondo i risultati dell’analisi “rappresenta un punto debole che richiede interventi di ottimizzazione per garantire un’esperienza utente più performante. Roma si posiziona costantemente tra le città con le velocità di download 5G più basse: mentre città come Stoccolma, Porto e Lisbona superano i 500 Mbps di media, Roma si attesta su valori significativamente inferiori, più vicini ai 277 Mbps (e ancora meno se si considerano tutte le tecnologie, non solo il 5G). Per quanto riguarda l’upload 5G, la capitale si posiziona al penultimo posto assoluto, con valori intorno ai 44 Mbps, nettamente inferiori a Stoccolma (oltre 113 Mbps) o anche solo alla media delle città analizzate che si attesta sui 62 Mbps”.
La questione del take up
Al netto della classifica il 5G in Europa procede al ralenti: “Le nostre analisi confermano che, in media, nelle principali città europee gli utenti finali sono connessi per il 25% del tempo semplicemente al 4G. Inoltre, del restante 75% connesso al 5G, il 10% delle installazioni non dispone di spettro a banda media. Questa realtà smorza il potenziale di trasformazione del 5G e richiede un urgente spostamento delle politiche e degli investimenti verso distribuzioni 5G dedicate e di alta qualità per migliorare esperienza e affidabilità”, sottolinea Rafael González, senio vice president Emea di Medux. “Affrontare questi problemi è fondamentale per l’Europa al fine di garantire la copertura universale del 5G in tutte le aree urbane entro il 2025 e sfruttare appieno i vantaggi della tecnologia 5G”.
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