IL PROGETTO

5G, Vodafone accende a Milano la prima rete italiana

Superato l’80% di copertura, entro il 2019 sarà al 100%. Investimenti per oltre 90 milioni di euro. L’Ad Aldo Bisio: “Da oggi il capoluogo lombardo è la capitale europea del nuovo standard”. Sul caso Huawei: “Continueremo ad avere rapporti con l’azienda a meno che il Governo italiano decida diversamente”

Pubblicato il 11 Dic 2018

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Vodafone accende a Milano la prima rete 5G d’Italia a un anno dall’inizio della sperimentazione. Il capoluogo lombardo “diventa a pieno titolo la capitale europea del 5G – ha detto Aldo Bisio, Ad di Vodafone Italia presentando il progetto  -. La sperimentazione, che ha catalizzato gli investimenti di importanti realtà nazionali e internazionali, ha confermato l’effetto dirompente del 5G che ridisegnerà tutte le filiere industriali, aprirà nuove opportunità di internazionalizzazione per le imprese italiane, e inciderà sul benessere delle comunità. Il 5G sarà la base essenziale per creare vera innovazione sociale nelle città: siamo partiti da Milano, da gennaio inizieremo la copertura delle principali città italiane, entro il 2019 completeremo le prime 5 città” (le altre quattro sono Torino, Bologna, Napoli, Roma).

Il piano è stato illustrato oggi alla presenza, oltre che di Bisio, di Alessandro Morelli Presidente della Commissione Tlc della Camera, Fabrizio Sala, Vp della Regione Lombardia, di Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, e di Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.

Annunciata la copertura dell’80% della popolazione di Milano con rete 5G e 120 siti 5G già attivi. L’investimento complessivo ammonta a oltre 90 milioni di euro.

“Il Governo è nostro interlocutore per facilitare il 5G e per mettere a frutto l’investimento nelle frequenze” che a Vodafone è costato 2,4 miliardi di euro, ha detto Bisio commentando l’asta 5G. “Ma a questo punto bisogna mettere a frutto l’investimento con il roll out”. Il manager ha auspicato da parte del Governo “una semplificazione della burocrazia e una maggiore educazione nel digitale” e ha ricordato che in Italia i limiti sull’elettromagnetismo “sono dieci volte superiori al resto d’Europa e questo ci impone investimenti più elevati che nel resto d’Europa”.

Quanto alle ipotesi di una rete unica integrata, secondo Bisio “consentirebbe a tutti gli operatori di tlc di competere su un campo livellato – ha detto -. Ci sono tuttavia rischi. Rispettando i fatti che la rete di Tim appartiene a Tim e quella di Open Fiber agli azionisti della società, l’eventuale separazione e integrazione delle due reti dovrebbe migliorare le condizioni che assicurino una vera competizione senza tornare invece a un monopolio di rete fissa da cui siamo appena usciti grazie a Open Fiber“. Insomma per il manager “la netco dovrà avere le condizioni in grado di farci competere al meglio”.

Sul fronte torri “il mercato spingerà anche a una coabitazione delle infrastrutture 5G” ha aggiunto commentando il progetto di creazione di una virtual tower company interna al gruppo. “Se riusciamo a mettere insieme le competenze e le best practice per la gestione delle infrastrutture passive riceveremo benefici sia per la gestione industriale, sia per i risparmi sugli investimenti”, ha spiegato ancora definendosi d’accordo sulla costituzione di una grande società europea.

Sul caso Huawei “continueremo ad avere rapporti a meno che il Governo italiano decida diversamente. In tal caso ci adegueremo alle scelte politiche. Fermo restando però che il gruppo è un campione delle tlc da un punto di vista tecnico e tecnologico”. Per Bisio “Huawei è un grande partner delle reti 5G in tutto il mondo e non solo per Vodafone – ha aggiunto il manager – si tratta di uno dei primi tre player al mondo nell’accesso alle reti radio, all’avanguardia sul fronte della ricerca”.

Capofila della sperimentazione promossa dal Ministero dello Sviluppo Economico, Vodafone sta lavorando con 38 partner industriali e istituzionali per realizzare 41 progetti negli ambiti sanità e benessere, sicurezza e sorveglianza, smart energy e smart city, mobilità e trasporti, manifattura e industria 4.0, education e entertainment, digital divide. Vodafone, che ha già avviato oltre 30 progetti 5G, nel corso della presentazione ha offerto ai cittadini la possibilità di vedere dal vivo alcuni dei progetti che cambieranno il modo di vivere la città: Cittadino 4.0, Ambulanza connessa, Wearable in ambito sportivo, Sicurezza urbana e dei passeggeri nelle stazioni, telecamere mobili per la video-sorveglianza, Droni per riprese aeree di sicurezza, Logistica dell’ultimo miglio, Servizi giornalistici di nuova generazione, Turista 4.0. Tra i progetti già presentati Robotica riabilitativa, Internet of Things per la telemedicina, Robotica collaborativa per l’Industria 4.0, Esperienza di acquisto tramite realtà aumentata, Lezioni 4.0 e Apprendimento immersivo.

Il Politecnico di Milano è partner strategico della sperimentazione. Collaborano al progetto altri due centri di ricerca e università italiane (IIT e Cnit), partner tecnologici (Huawei, Nokia, Qualcomm, Altran, IBM,  Exprivia|Italtel, Prisma Telecom Testing, Siae Microelettronica), leader di settore in vari ambiti industriali (ABB, FCA, Magneti Marelli, Pirelli, Vodafone Automotive, ENI Fuel, FS Italiane, Poste Italiane, Sky Italia, Esselunga), due primari ospedali italiani (Humanitas e Ircss Ospedale San Raffaele), alcune eccellenti startup e piccole imprese innovative (L.I.F.E., e-Novia, Movendo Technology, Intellitronika, TIE). Ancora, il progetta conta sul supporto di istituzioni locali, aziende municipalizzate e altre imprese: Regione Lombardia, Polizia Locale di Milano, Amat, Atm, Aci Vallelunga, Croce Rossa Italiana – Comitato di Milano, Touring Club Italiano, Crea, Aws e Siemens. È stata inoltre realizzata una cabina di regia della sperimentazione che coinvolge il Comune di Milano e la Città Metropolitana di Milano.

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