SPETTRO RADIO

5G a rischio senza riforma frequenze, l’allarme delle telco

Licenze d’uso più lunghe e niente regole ex ante per lo sharing. Lo chiedono all’Europa le associazioni degli operatori: “Priorità gestione dello spettro radio. Vanno facilitati gli investimenti. O il progetto Gigabit Society rimarrà un’ambizione”

Pubblicato il 04 Mag 2017

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5G già abbandonato prima di nascere? La domanda, anzi l’allarme, arriva dall’industria Tlc. Parlamento Ue e Stati stanno discutendo gli emendamenti della bozza European Electronic Communications Code: ma Etno (raggruppa le reti Tlc europee) e Gsma (gli operatori mobili) temono che la spinta propulsiva verso la Gigabit Society si stia impantanando nei lacci di discussioni infinite.

La premessa è la seguente. Da un lato, spiegano le due associazioni, si prevede che il 5G possa avvantaggiare cittadini e imprese grazie alla connettività ultra veloce e a nuovi servizi innovativi. L’industria europea e la Commissione Ue hanno messo in campo un ambizioso piano da realizzare (più o meno) entro il 2020. I requisiti tecnologici e normativi sono stati definiti nel “5G Action Plan” della Commissione europea e nel Manifesto del settore per l’implementazione veloce del 5G in Europa. Entrambi i documenti identificano la riforma dello spettro come la principale condizione per un tempestivo roll-out di nuove reti e servizi 5G. In particolare le politiche per la gestione dello spettro sono state identificate come uno dei principali driver in grado di attrarre investimenti: sono al primo posto nel processo per il raggiungimento sia degli obiettivi europei 5G sia della Gigabit Society.

“Serve ora che l’ambizione europea sia supportata e prenda corpo nelle scelte legislative – scrive Etno -. In particolare, i legislatori dovrebbero riconoscere l’importanza di una maggiore prevedibilità e chiarezza sulle licenze d’uso come strumenti per incentivare gli investimenti continui nelle reti mobili, l’innovazione e la competitività dei mercati mobili competitivi: elementi decisivi se l’Europa vuole porsi come front-runner del 5G. Un principio riaffermato nei giorni scorsi anche dal Commissario Ue Andrus Ansip.

Per questi motivi Etno e Gsma credono che alcuni aspetti delle proposte della Commissione dovrebero esse mantenute o rafforzarte dal momento che costituiscono un prerequisito fondamentale al raggiungimento del gol per il Piano d’azione. In particolare si chiede di assicurare certezze maggiori sui diritti d’uso delle frequenze, supportare proposte per il trading e il leasing delle frequenze, permettere un approccio neutrae sullo spectrum sharing assicuraziono allineamento alle regole internazionali sui termini per le inteferenze, continuare a sostenere la libertà di concorrenza e differenziazione attraverso la condivisione volontaria e sotto le sole norme della concorrenza, senza ricorrere a misure regolamentari ex-ante. Per Lise Fuhr, direttore generale Etno “il dibattito istituzionale rischia di rimandare l’avvio del processo per lo sviluppo del 5G2. Per Afke Schaart, Vp Europe al GSMA “I legislatori sono a un punto morto, “ora le ambizioni proclamate nell’European Electronic Communications Code devono essere mantenute per assicurare ai cittadini i benefici promessi dalla Gigabit Society”.

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