L'EVENTO

5G asse dei territori: così l’Italia colmerà il digital divide

L’11 giugno il web-talk CorCom. Il direttore Mila Fiordalisi a dibattito con importanti rappresentanti del mondo istituzionale, accademico e della ricerca. Ecco il programma

Pubblicato il 05 Giu 2020

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Il 5G rappresenta un fondamentale asset nella partita dell’ultrabroadband mondiale. E ancor di più in quella italiana. Il nostro Paese nonostante la forte spinta degli ultimi anni sul fronte dell’infrastrutturazione in fibra sconta ancora un ampio digital gap al confronto con le principali economie europee. Un gap che rischia di ampliarsi ulteriormente: il territorio italiano è orograficamente complesso e la fibra non si potrà portare ovunque.

La pandemia da Coronavirus ha portato parecchi nodi al pettine e la rinnovata domanda di connettività, in particolare ad alta velocità, impone un’accelerata importante proprio sul 5G. Gli operatori di Tlc hanno dimostrato grande capacità di resilienza: le reti hanno ampiamente tenuto, grazie agli interventi immediati, ma bisogna guardare al futuro. La quarta rivoluzione industriale – quella che farà leva su intelligenza artificiale e big data – necessità di ampia capacità di banda. Per non parlare delle evoluzioni attese nel mondo della Sanità: la bassissima latenza, caratteristica essenziale della quinta generazione mobile, rappresenta la chiave di volta per consentire un salto nel futuro senza precedenti. Il 5G consentirà di gestire notevoli quantità di dati in pochi secondi garantendo anche attività quali operazioni chirurgiche a distanza, solo per fare un esempio. E qualsiasi comparto sarà impattato positivamente dall’adozione del 5G.

Sul cammino però non mancano gli ostacoli: la disinformazione sul tema dell’elettrosmog e quindi sull’impatto delle onde elettromagnetiche sulla salute umana rischia di rallentare pericolosamente la roadmap. Già centinaia i sindaci che hanno firmato ordinanze anti-5G, il tutto nonostante le ampie rassicurazioni di istituzioni quali l’Organizzazione mondiale della Sanità, la Commissione europea e, nel nostro Paese, del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità. E nei giorni scorsi anche l’Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, è scesa in campo con una guida informativa destinata alle pubbliche amministrazioni che ha messo nero su bianco tutte le informazioni necessarie a comprendere le caratteristiche tecniche ed i benefici economici derivanti dal 5G e soprattutto ricordando che i limiti elettromagnetici applicati in Italia sono fra i più stringenti al mondo e che non c’è alcuna evidenza scientifica in merito ai pericoli delle tecnologie mobili sulla salute umana.

Spingere gli investimenti da un lato e fare chiarezza sulle questioni legate alla salute: su questi due importanti temi accenderemo i riflettori l’11 giugno (alle ore 17) in occasione del web-talk CorCom “Il 5G asse dei territori: così l’Italia colmerà il digital divide” che riunirà a dibattito – con la moderazione del direttore Mila Fiordalisi – Antonio Capone, Preside Scuola di Ingegneria Industriale e dell’Informazione Politecnico di Milano, Armando Cirillo, consulente Innovazione Ministero della Salute, Alessandro Gropelli, Deputy Director-General- Director of Strategy & Communications di Etno, Benedetta Squittieri, Assessore al bilancio, sviluppo economico, innovazione e agenda digitale, personale del Comune di Prato e Olga Zeni, biologa all’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente (Cnr-Irea).

Vi aspettiamo!

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