Chuck Robins, il Ceo di Cisco, vuole sfruttare l’occasione di mercato che gli si presenta davanti ed entrare nel listino acquisti delle telco di tutto il pianeta interessate a passare al 5G con più componenti e prodotti possibili. Per questo il gigante dei router ha annunciato di voler acquisire, per 2,8 miliardi di dollari, Acacia, azienda specializzata in componenti ottici per server, router e switch.
È una questione di velocità ma soprattutto di capacità. In tutto il mondo le reti mobili avranno bisogno di interfacce ottiche di maggiore capacità per gestire un’ondata di dati molto più grande di adesso quando la rete di quinta generazione entrerà in funzione.
Secondo Mark Cash, analista di Morningstar, l’acquisizione annunciata da Cisco rafforzerebbe la tecnologia dell’azienda per i service provider che stanno passando a 5G. Il portafoglio prodotto di Cisco, nella sua componente di prodotti in fibra ottica ad alta velocità e capacità, in questo modo diventerebbe molto più “aggressivo”, e farebbe un importante salto in avanti prima che l’utilizzo di dispostivi plug and play attraverso vari segmenti del mercato delle telecomunicazioni diventi la regola.
Secondo il Visual Networking Index di Cisco, il traffico internet globale è destinato a triplicare arrivando a 13,2 exabyte al giorno nel 2022 da 4,1 exabyte al giorno nel 2017.
“Il portafoglio ottico di Cisco – dice Cash – è principalmente per connessioni a corto raggio nei data center, e con le competenze di Acacia nei segmenti metro, passa al lungo raggio e sottomarino”.
Il fatturato del settore delle piattaforme infrastrutturali di Cisco, che comprende switch e router, è salito del 5% arrivando a 7,55 miliardi di dollari nel terzo trimestre. Ci si aspetta che questa attività abbia una spinta dalle reti di comunicazione 5G, ma i dirigenti di Cisco hanno dichiarato di non aspettarsi un impatto fino al 2020.
L’amministratore delegato di Cisco, Chuck Robbins, che ha assunto la guida dell’azienda a luglio 2015, ha fatto della campagna di acquisizioni una parte centrale dei suoi sforzi per aggiungere forza alle nuove aree di crescita del gigante dell’hardware in settori come il cloud, l’internet delle cose e la sicurezza informatica.
L’offerta di 70 dollari per azione rappresenta un premio di circa il 46% rispetto al prezzo di chiusura di Acacia lunedì. Le azioni di Acacia di conseguenza sono aumentate del 35% circa arrivando a 64,86 dollari, mentre quelle della componente Dow sono scese marginalmente a 56,08 dollari.
L’acquisizione sarebbe la più grande di Cisco dopo quella da 3,7 miliardi di dollari della società di software di monitoraggio delle prestazioni aziendali AppDynamics nel 2017.
Acacia progetta e produce componenti ottici ad alta velocità. Come clienti ha fornitori di servizi di telecomunicazione e operatori di data center. Cisco è tra i suoi primi cinque clienti (con la finlandese Nokia e le cinesi Huawei Technologies e Zte) e da sola fa realizzare il 18% del fatturato all’azienda.
Escludendo la liquidità e i titoli negoziabili di Acacia, l’accordo è valutato a 2,6 miliardi dollari. L’acquisizione dovrebbe concludersi durante la seconda metà dell’anno fiscale 2020 di Cisco.