Sul 5G e sulle questioni aperte in merito al nuovo standard per le Tlc mobili c’è la “massima attenzione del governo e dei suoi alleati”, perché “non è una normale tecnologia di comunicazione, ma un’autostrada strategica su cui passeranno i dati fondamentali del nostro Paese”. Lo ha detto il vicepremier e ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio nel suo intervento alla Camera di commercio di Matera: “La nuova golden power sul 5G – ha sottolineato – non deve essere e non sarà un intralcio agli investimenti a tutti gli operatori in buona fede che, per mia presunzione di innocenza, sono il 100 per cento. Certo, ci sono tante preoccupazioni”.
Poi Di Maio si è soffermato sulla liberazione delle frequenze 700Mhz per il 5G: “Stiamo seguendo tutti i passaggi che a partire dal 2022 consentiranno la liberazione della banda 700 da destinare al 5G – ha affermato – Lo scorso 9 maggio è scaduto il termine della consultazione pubblica sulla nuova roadmap che contiamo di pubblicare nelle prime settimane di giugno”. “L’’impostazione generale – ha proseguito – è quella di accelerare nella liberazione delle frequenze con il minore impatto possibile sui cittadini, tanto che sempre con la legge di bilancio abbiamo incrementato i fondi destinati ai voucher per l’acquisto di decoder e nuovi Tv”. “Come Governo – ha spiegato il vicepremier – crediamo fortemente nell’intelligenza artificiale, nella blockchain e nel 5G tanto che, appena insediati, abbiamo dato avvio alle procedure per l’asta delle frequenze. Asta che è andata oltre ogni aspettativa, 6,5 miliardi di Euro rispetto alla base di 2,5 miliardi. Con la legge di bilancio abbiamo modificato le norme sulle frequenze Tv in modo da assicurare una liberazione ordinata della banda 700 con l’accordo degli operatori e, nell’ambito del Tavolo Tv 4.0, abbiamo coordinato la realizzazione del nuovo piano nazionale di assegnazione delle frequenze”.
Di Maio ha poi illustrato il piano del Governo sul 5G: “Oltre all’impegno per la realizzazione della rete 5G, il Governo e il Mise stanno lavorando intensamente per incrementare l’offerta di servizi ad esso collegati e, sotto questo profilo, la presenza capillare di Pmi in Italia può giocare un ruolo importantissimo – aggiunge in una nota del Mise – L’obiettivo è creare un ecosistema che ruota attorno al 5G ed al suo incrocio con altre tecnologie emergenti. A questo fine stiamo portando avanti il progetto ‘Case delle tecnologie emergenti’, ovvero incubatori di startup interamente finanziati dal Ministero dello Sviluppo Economico con fondi Cipe. A questo progetto sono stati destinati 30 milioni di Euro”. Di questi quindici andranno alla Casa delle tecnologie di Matera, che “sarà dedicata all’incubazione di startup operanti nel settore della cultura (Culturtech) con l’intento di valorizzare il nostro patrimonio culturale attraverso l’uso e la sperimentazione delle tecnologie emergenti come la realtà aumentata, quella virtuale, il 5G, e l’intelligenza artificiale”.
Luigi Di Maio si è poi detto soddisfatto dei progressi fatti dall’Italia nell’implementazione del 5G: “L’Italia va forte sul 5G perché abbiamo un habitat di imprese grandi, medie e piccole che spinge ed è il vero boost. Eredito una parte del lavoro fatto dal governo precedente sul 5G, che è testimonianza anche della struttura del nostro ministero e merito di un lavoro di lobby positiva fatto dai nostri operatori economici nello spingere l’Italia ad essere una dei Paesi più avanti nell’introduzione e nella sperimentazione di questa tecnologia. Dal nostro canto come Governo – ha concluso – il lavoro è avere due parole d’ordine nei prossimi anni che sono innovazione e formazione. Cammineranno di pari passo perché più avanzerà l’innovazione e più dovremo riconvertire forza lavoro. Non c’è nulla di cui spaventarsi, è successo tante volte nella storia dell’uomo e succede abbastanza velocemente in questo momento storico”.