DISINFORMAZIONE ONLINE

5G e no vax, riparte l’assalto alle antenne. Le fake news viaggiano su Telegram

I sedicenti “guerrieri” al centro dell’indagine dell’Antiterrorismo di Milano: nelle chat indicazioni per bruciare gli impianti di Tlc

Pubblicato il 10 Set 2021

screen

Bruciare le antenne 5G”: nel gruppo Telegram no vaxi guerrieri” – al centro dell’indagine dell’Antiterrorismo di Milano – la quinta generazione mobile torna protagonista degli atti di vandalismo. ‘”Dobbiamo bruciare, sono ben esposte…. Basta avere la mira giusta dalla distanza. Se ne può mettere fuori uso tanti contemporaneamente così che diventeranno matti nel correre dietro a ripararle”: questo il messaggio individuato fra le conversazioni dei no vax.

Le nuove antenne 5G sono state oggetto sin da subito della campagna di odio e disinformazione allo scoccare della pandemia, spesso grazie al supporto di sedicenti esperti che hanno diramato fake news in particolare sulla correlazione fra la diffusione del covid e la presenza dei nuovi impianti. E molti sono stati i sindaci che con ordinanze e altri provvedimenti hanno stoppato l’installazione dei nuovi impianti facendo leva sui timori dei cittadini e facendosi portavoce di teorie strampalate sugli effetti del 5G sulla salute umana senza alcuna base scientifica.

I danni a carico degli impianti sono stati numerosi nel corso dei mesi e peraltro non solo a carico delle antenne 5G, visto che non si tratta di antenne “speciali” alias riconoscibili facilmente rispetto alle altre antenne di telefonia mobile. Gli atti di vandalismo infatti hanno provocato l’interruzione del segnale mobile in diversi comuni.

Per tentare di arginare il fenomeno l’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, ha messo a punto una serie di linee guida per aiutare le amministrazioni locali a comprendere le questioni tecniche e a sgombrare il campo dalla disinformazione.Prima ancora dell’entrata in vigore del decreto semplificazioni – che facendo leva sul silenzio assenso ha ridotto i tempi per le risposte delle amministrazioni – l’Antitrust inviava una segnalazione alla Conferenza delle Regioni e all’Anci sulle amministrazioni che bloccano la realizzazione della rete mobile di nuova generazione: “Rilevanti effetti sulla competizione e sui livelli di qualità dei servizi per cittadini e imprese”.

E sulla questione, a fine luglio, è intervenuto anche Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova. “Covid e 5G? Fantascienza. Liberissimi di credere agli asini che volano, ma non è scienza”.

A ottobre 2020 da un sondaggio effettuato da Ipsos per l’Etno, l’associazione che rappresenta le principali telco in Europa è emerso che sebbene il 54% dei cittadini abbia un approccio positivo nei confronti della quinta generazione, ci sia un 10% che si mostra contrario. “Gli europei stanno aspettando con impazienza il 5G. Tuttavia, dai risultati – aveva commentato il direttore generale di Etno, Lise Fuhr – risuona anche il campanello d’allarme sulla disinformazione e si evidenzia una richiesta di informazioni affidabili. Mentre ci si muove per accelerare il lancio del 5G, è importante che le autorità pubbliche aumentino il loro sostegno”.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati