Gli Stati Uniti potrebbero presto perdere il vantaggio accumulato sul fronte del 5G e arrivare secondi, dopo la Cina, nella corsa al primato di lancio e diffusione del nuovo standard mobile. È quanto stima la società di analisi Deloitte Consulting secondo cui la perdita per gli Usa in termini di potenziale economico sarebbe notevole.
Secondo gli analisti chi arriverà per primo al traguardo 5G potrà godere di un vantaggio senza precedenti e vedrà aumentare esponenzialmente il Pil. “Il 5G porta con sé un potenziale economico non sfruttato enorme”, si legge nel report. E i guadagni saranno a dir poco “spropositati”. Nonostante gli Stati Uniti siano stati pionieri nell’attivarsi per il lancio della quinta generazione mobile, la Cina – evidenzia Deloitte – vanta oggi siti 5G dieci volte tanto quelli presenti sul territorio statunitense. Ammontano infatti a 350.000 i nuovi siti realizzati in Cina a fronte dei meno di 30mila realizzati Oltreoceano. Il tutto grazie a investimenti per 24 miliardi di dollari dal 2015, superiori a quelli americani. In soli tre mesi nel 2017 – sottolineano inoltre gli analisti – le telco e i network operator cinesi sono riusciti ad aggiungere un numero di antenne pari a quello messo in campo negli Usa nell’arco dell’ultimo triennio. A dimostrazione della forte spinta che i cinesi stanno dando per il roll out della tecnologia.
Secondo gli analisti installare antenne di nuova generazione in Cina costerebbe inoltre il 35% in meno rispetto agli Usa in considerazione del minor prezzo delle apparecchiature e dell’impiantistica. Altro elemento che avrebbe fatto la differenza nell’avanzata cinese. “Se gli Stati Uniti vogliono restare competitivi ed emergere come leader, la corsa al 5G dovrebbe essere attentamente valutata e dovrebbero essere intraprese azioni rapide”, è il parere di Dan Littmann di Deloitte. Secondo l’analista “gli Stati Uniti potrebbero ancora recuperare il ritardo, ma è necessario aggiustare il tiro regolatorio e politico per ridurre i tempi di implementazione, incoraggiare i carrier a collaborare e implementare al più presto un database che raccolga best pratice e informazioni utili per il rispetto della roadmap”.