SPERIMENTAZIONI

5G in 5 città: il Mise assegna le frequenze

Per la prima volta in Italia assegnati dal Mise 100 Mhz “contigui” come richiesto dall’Itu per la sperimentazione dello standard. Tre i consorzi selezionati

Pubblicato il 20 Set 2017

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Saranno concesse venerdì prossimo, 22 settembre, le autorizzazioni  per l’assegnazione del diritto d’uso di 100 Mhz contigui nella porzione di spettro 3.6-3.8Ghz  per la sperimentazione del 5G in 5 città lanciata dal ministero dello Sviluppo economico.

“Si tratta dell’ultimo significativo passaggio – dice il Mise – prima dell’avvio della sperimentazione della tecnologia mobile di V generazione che segue di qualche giorno la conferma della classifica dei migliori progetti,  a cui nel corso delle ultime settimane sono stati richiesti e apportati correttivi e miglioramenti”.

Come raccomandato da RSPG (Radio Spectrum Policy Group) nel range di frequenze fra 1 e 6 GHz, la banda 3.4-3.8 GHz sarà quella principale per l’introduzione del 5G in Europa prima del 2020. Questa banda (3.4-3.8 GHz) è stata identificata nell’Action Plan della Commissione Europea come “banda pioniera” insieme alla 26 GHz (24.25 – 27.5 GHz) e alla 700 MHz.

Tre le macro-aree prescelte dal ministero in base alle caratteristiche frequenziali: sulla base del bando per accelerare la fase di sperimentazione della tecnologia 5G e dei servizi ad essa collegati Vodafone Italia opererà a Milano, Wind Tre-Open Fiber a Prato e L’Aquila, Telecom Italia-Fastweb-Huawei Technologies Italia a Bari e Matera. La sperimentazione andrà avanti fino al 2020.

In particolare il progetto presentato dal consorzio composto da Telecom, Fastweb e Huawei per l’area di Bari e Matera prevede “di attivare i primi scenari di utilizzo 5G già entro giugno 2018, per raggiungere il 75% della copertura 5G del territorio entro la fine dello stesso anno, e la copertura integrale delle due città entro il 2019”, scrivono le aziende in una nota. La sperimentazione punta a costituire “una piattaforma digitale aperta, in grado di accogliere iniziative di altri soggetti (pubbliche amministrazioni, partner tecnologici ed industriali), per lo sviluppo di servizi e applicazioni supportate dalla rete 5G che arricchiscano l’ecosistema digitale delle città di Matera e Bari. Nello specifico a Bari è previsto uno dei primi porti 4.0 in Italia, migliorandone la sicurezza, il controllo degli accessi e la logistica grazie a soluzioni Internet of Things legate all’automazione digitale che rappresentano importanti step anche per il cloud robotic e l’intelligent transportation system. A Matera, capitale europea della cultura 2019, saranno invece esplorate le frontiere legate alla virtualizzazione e ricostruzione 3D di siti archeologici e musei, fino ad arrivare alla realizzazione di veri e propri geomusei virtuali.

Nel campo della smart agricolture, infine, saranno testate applicazioni per lo sviluppo della cosiddetta agricoltura di “precisione”, in cui il 5G supporterà sofisticati sistemi di monitoraggio e l’utilizzo di veicoli autonomi dotati di apposite soluzioni all’avanguardia integrate.

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