In Italia il 31% delle microimprese utilizzerebbe una connessione 5G al posto di quella per l’internet fisso e il 46% delle Pmi se ne servirebbe per migliorare e innovare i processi aziendali. È quanto emerge da un’analisi a firma di EY presentata in occasione dell’EY Summit Infrastrutture “Transizione digitale ed energetica”.
5G, il 25% degli italiani non conosce le potenzialità
Secondo i risultati dell’indagine il 25% degli italiani non è consapevole delle caratteristiche e dei vantaggi della tecnologia 5G e solo il 5% ha già sottoscritto un abbonamento. Tuttavia, il 42% delle famiglie pensa che le reti di nuova generazione garantiranno una connettività più affidabile e costante sia in casa sia in mobilità e il 24% è convinto che presto utilizzerà la rete 5G come connessione internet principale per il nucleo familiare. Tra i fattori che spingono gli italiani ad optare per una connessione di banda larga mobile ci sono: un canone mensile inferiore rispetto a quello su rete fissa (46%), un segnale più affidabile (40%) ed una velocità di navigazione migliore (39%). Tuttavia, il 25% degli italiani dichiara di non essere consapevole delle caratteristiche e dei vantaggi della tecnologia mobile 5G. Infatti, nonostante le rassicurazioni da parte di provider e governo relativamente alla sicurezza della rete 5G, il 31% delle famiglie italiane non sono tranquille nell’utilizzare i servizi 5G.
Copertura 5G, ecco a che punto siamo in Italia
Riguardo alle coperture tra le regioni maggiormente servite dal 5G ci sono Valle d’Aosta, Basilicata e Molise (98% copertura), Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Abruzzo, Calabria, (97%). Non male anche Trentino-Alto Adige, Umbria e Campania (96% copertura), Emilia-Romagna e Liguria (95%), Sicilia (93%), Piemonte (92%). Si scende sotto l’80% con Toscana e Lazio (copertura 88%), Lombardia (87%), Sardegna (84%) e Puglia, in ultima posizione (76%). E tra la fine del 2020 e i primi mesi del 2021 in Italia la copertura della popolazione con almeno tre operatori ha raggiunto il 20%, raddoppiando in un anno.
“La transizione digitale e quella energetica sono due pilastri per la trasformazione del nostro Paese e lo confermano anche i risultati della nostra recente indagine EY-Swg che indica due priorità: il passaggio completo alle energie rinnovabili per le infrastrutture delle utilities (secondo il 54% dei manager) e il potenziamento delle infrastrutture di connettività (40%) – sottolinea Massimo Antonelli, Regional Managing Partner dell’area Mediterranea e Ceo per l’Italia di EY -. Quello che ancora poco viene riconosciuto, invece, è quanto le due transizioni siano interdipendenti tra loro. Questo concetto è essenziale come lo è la necessità di fare delle riforme coraggiose che permettano ad amministrazione, imprese e parti sociali di collaborare nel migliore dei modi per costruire tutti insieme un futuro più sostenibile per le nuove generazioni, facendo fronte in modo responsabile agli impatti sociali che le trasformazioni origineranno”.