L’Autorità Svedese per le Poste e le Telecomunicazioni (Pts) è stata costretta a sospendere le aste per l’assegnazione del 5G in Svezia, dopo che il tribunale amministrativo di Stoccolma ha parzialmente inibito la precedente decisione dell’autorità che vietava l’uso delle apparecchiature Huawei nelle reti 5G nazionali. Il che significa che “alcune parti della decisione della Pts precedenti alla prossima asta 5G non si applicheranno fino a nuovo avviso. Il Tribunale Amministrativo ha, tra l’altro, dichiarato che la decisione incide sui diritti di Huawei, ovvero che la società ha il diritto di ricorrere in appello contro la decisione”, ha comunicato il tribunale in una nota. “Il Tribunale Amministrativo ha inoltre dichiarato che la decisione nelle parti che riguardano Huawei non si applica per il momento in quanto l’esito del caso può essere considerato al momento incerto”.
La querelle tra Pts e Huawei
L’inibizione emessa dal tribunale amministrativo di Stoccolma è stata una risposta diretta al ricorso di Huawei del 5 novembre contro la decisione della Pts del 20 ottobre di vietare l’uso delle apparecchiature Huawei agli operatori qualificati che intendono partecipare alle aste del 5G del Paese. La decisione richiedeva inoltre agli operatori di eliminare gradualmente tutti i componenti Huawei 4G e 5G esistenti entro l’1 gennaio 2025. Dopo il Regno Unito, che ha intrapreso provvedimento a luglio, la Svezia è il secondo paese in Europa a vietare completamente le apparecchiature Huawei e il primo nell’Ue a farlo.
Huawei contesta il divieto a suo carico, sostenendo che “manca di base giuridica, viola i diritti umani fondamentali, viola i principi giuridici fondamentali dell’Unione europeae non è corretto nella sostanza”. Pts ha d’altra parte affermato che il divieto emanato il 20 ottobre, che colpisce anche la società cinese Zte, è in linea con la nuova legislazione “per garantire che l’uso di apparecchiature radio in queste bande (rete 5G) non danneggi la sicurezza svedese”. Il tribunale ha ordinato al Pts di presentare le proprie argomentazioni in modo da poter decidere sul merito del caso.
A seguito del nuovo dispositivo, la Pts ha quindi dichiarato di aver informato gli operatori autorizzati a partecipare all’asta prevista che l’evento non si sarebbe tenuta nei tempi previsti. “Il Tribunale Amministrativo ha concluso che Huawei ha il diritto di impugnare la decisione della Pts. La decisione sull’inibizione significa che le condizioni relative, ad esempio, all’uso dei prodotti Huawei per il momento non si applicano durante l’ulteriore esame del caso da parte del tribunale amministrativo”, ha detto Johan Lundmark, giudice capo del tribunale, nel comunicato.