Approccio “host neutral” per spingere la connettività 5G indoor: Analysys Mason pubblica un paper (QUI IL DOCUMENTO) in cui mette nero su bianco l’evoluzione dello scenario ma soprattutto la necessità, sempre più urgente, di spingere gli investimenti per garantire performance ottimali all’interno degli edifici, che resta ancora sottovalutata. La maggior parte degli operatori sta concentrando l’attenzione sulle reti outdoor per la copertura territoriale ma senza una roadmap parallela per quelle indoor si rischia un pericoloso squilibrio di connettività. Dagli ospedali agli aeroporti, dai centri commerciali alle sedi aziendali e industriali: se il 5G non sarà pienamente operativo all’interno di questa tipologia di edifici non sarà possibile sfruttarne appieno il potenziale e ne va anche del takeup, ossia delle attivazioni che già fanno fatica a decollare.
“Con l’espansione della copertura del 5G e l’evoluzione delle reti verso architetture standalone gli utenti si stanno abituando sempre di più alla superiore qualità del servizio Questa evoluzione, tuttavia, evidenzia una crescente disparità nell’esperienza utente tra ambienti esterni e interni”, si legge nel report.
Inwit best practice internazionale
Le implementazioni condivise sono più comuni negli spazi pubblici, spesso frutto di gare d’appalto, in particolare in Francia e Italia – si pensi a quelle attive nelle stazioni delle metropolitane nelle grandi città. Le tower company sono in pole position nel dispiegamento attivo dei network stanno attivamente guidando il dispiegamento di reti interne. E per quel che riguarda l’Italia Analysys Mason indica Inwit come unico esempio di realizzazione delle reti indoor. La tower company guidata da Diego Galli vanta 450 coperture Das per location indoor attive a fine 2023 con 120 ospedali attivati oltre alle infrastrutture in hotel, musei, stadi, palazzetti sportivi, grande distribuzione, metropolitane e stazioni.
L’Europa marcia al ralenti
Se le implementazioni condivise di small cells sono decisamente aumentate negli ultimi anni, guadagnando terreno in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito al contrario nella maggior parte dei paesi europei si marcia al ralenti. La maggior parte delle reti interne condivise in Europa si basa su tecnologia Das (Distributed Antenna System), molte in modalità 5G ready ma l’interesse da parte delle telco è per lo più limitato a luoghi ad alto traffico pedonale, come stadi e centri commerciali, e si opta generalmente per sistemi monoperatore paralleli che ancora vengono installati all’interno degli edifici piuttosto che su soluzioni di rete condivise.
I benefici del modello host neutral
Il modello host neutral secondo gli analisti è quello che non solo consente di accelerare ma anche di ottenere risparmi in termini di capex e opex. Gli operatori evidenziano alcune criticità a partire da quella della perdita del controllo operativo della rete. Ma secondo Analysys Mason i pro sono decisamente maggiori dei contro: si possono avviare partnership in co-investimento, generare efficienze operative e di costo, utilizzare la meglio lo spettro in licenza e intercettare una domanda di connettività mobile finora inespressa. “L’industria delle telecomunicazioni sta attraversando un periodo di significativa transizione. L’avvio di partnership con host neutrali – evidenziano gli analisti – saranno fondamentali nel definire il loro ruolo futuro e il successo in un mercato in rapida evoluzione”.
Le opzioni tecnologiche
“Dalle soluzioni basate sulla tecnologia cellulare, che includono sistemi a bassa capacità come Das passivi, ripetitori e femtocelle, a sistemi ad alta capacità che utilizzano Das attivi o piccole celle interne, ogni tecnologia gioca un ruolo nel plasmare il futuro della connettività wireless interna. Inoltre, l’ evoluzione del wi-fi, in tandem con queste tecnologie, assume crescente rilevanza per complementare le strategie di copertura interna 5G”, si legge nel report
Das tecnologia al top
I Das attivi e le small cells interne sono particolarmente rilevanti per scenari di traffico elevato in edifici commerciali o pubblici. I ripetitori, principalmente usati per estendere la copertura dei segnali. mancano della capacità per ambienti ad alto traffico. Le femtocelle, simili ai punti di accesso wi-fi, sono tipicamente adatte per uso individuale in abitazioni o piccoli edifici, a causa del mancato coordinamento con la rete macro.
I Das, soprattutto il tipo passivo, sono stati fondamentali per fornire copertura interna in grandi edifici commerciali e pubblici. Utilizzano cavi coassiali per collegare le antenne passive ai segnali combinati nell’unità principale da più operatori. Sono stati un pilastro durante l’era del 3G e del 4G; tuttavia, le loro limitazioni includono una significativa perdita di qualità del segnale sul cavo coassiale e un supporto Mimo limitato. I Das passivi esistenti non sono una tecnologia adatta per fornire servizi 5G ad alta velocità e l’aggiornamento della base installata di Das passivi per supportare Mimo e frequenze più elevate non è praticabile, in quanto ogni ramo Mimo avrebbe bisogno di più cavi, e molto più grandi, per supportare frequenze più elevate. I Das attivi affrontano questi problemi utilizzando cavi in fibra o ethernet collegati ad antenne attive per supportare bande di frequenza più elevate come 3,5GHz e configurazioni Mimo avanzate, rendendoli sempre più preferiti rispetto ai Das passivi per la copertura interna 5G.