Gli operatori di telefonia mobile cinesi “hanno invitato l’azienda svedese Ericsson a partecipare ai loro test sulle apparecchiature 5G” e tale invito, un’opportunità di accesso al mercato 5G cinese, potrebbe essere “l’ultima possibilità per la Svezia di invertire la sua decisione sbagliata”, ovvero l’esclusione delle società cinesi di telecomunicazioni Huawei e Zte dal lancio della rete 5G svedese. Lo ha dichiarato Gui Congyou, l’ambasciatore cinese in Svezia, in un’intervista video al quotidiano svedese “Expressen”, ripresa in Cina dal “Global Times”.
La Cina auspica che la Svezia “possa sostenere l’apertura, l’equità e la trasparenza come principi di mercato per correggere presto i suoi errori”, fornendo un ambiente “normale e legale per le aziende cinesi in Svezia“, ha detto il diplomatico. A suo parere le autorità svedesi hanno motivato l’esclusione citando problemi di sicurezza “senza alcuna base fattuale e prova e molto arbitrari”. L’ambasciatore ha dichiarato che “il divieto di Huawei non si basa su alcun supporto legale”, quanto piuttosto si tratta di una “decisione politicizzata a cui la Cina si oppone risolutamente”.
Un caso finito in tribunale a sfavore d Huawei
Il 20 ottobre scorso l’autorità di controllo delle telecomunicazioni della Svezia, Pts, ha escluso Huawei e Zte dall’asta per le frequenze “per garantire che l’uso di apparecchiature radio in queste bande (rete 5G) non danneggi la sicurezza svedese”. Su ricorso di Huawei un tribunale amministrativo svedese ha sospeso la decisione del Pts e ordinato all’autorità di presentare le proprie argomentazioni in modo da poter decidere sul merito del caso. L’authority, a sua volta, ha fatto ricorso. A gennaio l’appello di Huawei è stato respinto, dando il via libera all’asta. “Una decisione della Corte amministrativa d’appello nel caso relativo alle comunicazioni elettroniche è finale e per questo non può essere contestata”, si legge in una nota del tribunale. L’asta si è svolta il 19 gennaio con l’esclusione di Huawei e Zte. Il ministero degli Esteri cinese ha replicato che la Cina adotterà tutte le misure necessarie per salvaguardare i diritti legittimi delle sue aziende.