DIGITAL TRANSFORMATION

5G leva per il Sistema Paese, Guindani: “Ora lo Stato faccia la sua parte”

Il presidente Asstel: “Le telco hanno investito 6,5 miliardi nell’asta: ma serve la collaborazione di tutti”. Revisione dei limiti elettromagnetici e spinta della domanda di servizi ultrabroadband le priorità

Pubblicato il 08 Ott 2018

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“Eliminare il digital divide, finanziare e stimolare la domanda di servizi ultrabroadband, promuovere la formazione digitale e la riconversione professionale dei lavoratori”. Sono (anche) queste le richieste delle Tlc al Governo a supporto dei maxi-investimenti sostenuti dal settore con l’asta 5G. Lo ha detto Pietro Guindani presidente Asstel in un’intervista al Corriere della Sera. “Il governo dovrebbe reimpiegare l’extra gettito dell’asta, oltre 4 miliardi” per spingere il Paese sulla strada dell’innovazione facendo in modo che in Italia “nessuno resti indietro”.

Il 5G abiliterà una rivoluzione che riguarderà tutto il Paese, ma le telco devono fare i conti con esborsi enormi a fronte di un mercato caratterizzato da ipercompetitività e calo dei ricavi. Ma i prezzi altissimi dell’asta italiana erano in qualche modo scontati: “L’Italia ha deciso di mettere a disposizione le frequenze della 700 Mhz a partire dal 2022, quindi gli operatori hanno fatto di tutto per aggiudicarsi i lotti di frequenze disponibili subito, facendo salire il prezzo” ha detto Guindani riferendosi al fatto che l’Italia ha “ritardato” rispetto ad altri Paesi europei la liberazione della banda 700 Mhz, occupata dalle emittenti Tv,

Ora serve una strategia-Paese: necessario “creare le condizioni per un funzionamento più efficiente delle aziende che dovranno realizzare le infrastrutture necessarie alla trasformazione digitale”. Per esempio promuovendo il Sinfi, catasto delle infrastrutture sul territorio: cavidotti elettrici, acquedotti, gas. “Chiediamo che venga completato prima possibile: non è una riduzione di costo burocratico ma fisico perché se so dove posso mettere fibra o antenne evito di spaccare le strade e dispendere risorse”. Nello stesso modo servirà procedere sui limiti di campo per le stazioni radio “come già correttamente richiamati dal ministro Di Maio”.

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