Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha convocato i capidelegazione delle forze di maggioranza al Governo, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri e il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli per fare il punto anche sul 5G.
Secondo quanto risulta a CorCom si discuterà di sicurezza delle reti, tenendo conto delle ultime indicazioni della Commissione europea contenute nel “Toolbox”, il pacchetto di misure che mira ad un approccio comune sulla messa in sicurezza delle reti di quinta generazione mobile. Entro il 20 dicembre 2020 gli Stati membri, in collaborazione con la Commissione, dovranno stabilire l’eventuale necessità di ulteriori azioni.
E dunque l’Italia dovrà comunicare all’Europa il proprio piano: c’è da dire però che il nostro Paese è stato fra i primissimi a muoversi anzitempo con la Legge 133 sul “perimetro cibernetico” la cui roadmap prosegue anche se ci sono da mettere a punto ancora parecchi tasselli. In un’intervista a CorCom il sottosegretario al Mise Mirella Liuzzi a inizio agosto ha annunciato la pubblicazione del bando per la selezione di 70 esperti in sicurezza informatica che andranno a formare i Cvcn, Centri di valutazione e certificazione nazionale. L’Italia, dunque, procede sulla via della “sicurezza” e la linea dettata da Bruxelles non può che rappresentare il faro da seguire per l’attuazione delle misure.
Sull’incontro odierno sono molte le voci rimbalzate sin dalla mattinata a partire da quella di una stretta su Huawei considerato il “timing” del vertice, convocato alla vigilia dell’arrivo a Roma del Segretario di Stato americano Mike Pompeo, il prossimo 30 settembre. Ma all’ordine del vertice odierno, secondo quanto risulta a CorCom non c’è alcuna decisione nel merito. Conte punta piuttosto ad “allineare” ministri e capi-delegazione sul “dossier 5G” e sulle ultime indicazioni della Commissione europea.