Le versioni Standalone e Advanced del 5G rappresenteranno la chiave di volta per l’erogazione di servizi di nuova generazione da parte delle telco che avranno a disposizione nuove funzionalità per creare offerte incentrate sulla generazione di valore piuttosto che sul volume di dati. Nei prossimi 5 anni faranno la differenza nelle strategie degli operatori. Questa la “vision” al 2030 messa nero su bianco nell’edizione di fine anno del Mobility Report di Ericsson. Per il 5G dunque scatta il giro di boa: dopo i primi cinque anni del decennio caratterizzati da ritardi rispetto alla roadmap stimata, soprattutto in Europa, nel 2025 si assisterà a un decisivo cambio di passo.
L’andamento del traffico dati
Una svolta fondamentale considerando che si stima una crescita del traffico dati sulle reti mobili nell’ordine del 200% di qui al 2030 di cui circa l’80% sulle reti 5G rispetto al 34% stimato per fine 2024. Entro la fine del decennio le sottoscrizioni alla quinta generazione mobile saranno 6,3 miliardi (dai 2,3 miliardi attesi per fine 2024) di cui il 60% nella modalità Standalone. Una crescita sostanziale tenendo conto che dei circa 320 operatori che offrono attualmente servizi commerciali 5G, meno del 20% sono nella versione Standalone.
Copertura 5G. L’Europa arranca
La densificazione dei siti a banda media e il 5G Standalone – si evidenzia nel report – sono da considerarsi come elementi chiave per capitalizzare il pieno potenziale della tecnologia, anche sul fronte della progettazione di reti programmabili e intelligenti.
La copertura del 5G su banda media in Europa è infatti aumentata da circa il 30% alla fine del 2023 e si prevede che raggiunga il 45% entro la fine del 2024. Nonostante questi progressi, sono necessari ulteriori miglioramenti per offrire la piena esperienza del 5G, e per raggiungere una copertura simile a quella del Nord America, della Cina e dell’India.
La sfida della differenziazione dei servizi
“La differenziazione dei servizi e le offerte basate sulle prestazioni sono cruciali in uno scenario di evoluzione dell’industry- sottolinea Fredrik Jejdling, Vicepresidente Esecutivo e a capo dell’area Business Networks di Ericsson, Il passaggio verso reti programmabili ad alte prestazioni, abilitate dal cloud, consentirà agli operatori di offrire e calcolare il pricing dei servizi sulla base del valore e non solo del volume di dati. Il nostro report offre preziose indicazioni per raggiungere gli obiettivi e sugli step necessari per arrivarci”.
Tre gli use case segnalati nel report come best practice internazionali: il network slicing di T-Mobile negli Usa , i servizi premium Fwaabilitati da Elisa in Finlandia grazie al 5G Standalone e la strategia multi-carrier New Radio (NR) di Stc nel Regno dell’Arabia Saudita.
L’Fwa diventa il secondo use case
Continua a crescere in popolarità l’Fwa al punto da posizionarsi come il secondo caso d’uso del 5G dopo il Mobile Broadband Avanzato (eMBB). Il numero di fornitori di servizi che offrono piani tariffari basati sulla velocità – con parametri di dati in downlink e uplink simili alle offerte via cavo o fibra – è salito al 43% solo nell’ultimo anno (dal precedente 30%). A fare da traino è l’Europa che rappresenta il 73% di tutti i lanci Fwa 5G a livello globale negli ultimi 12 mesi e dove il 52% dei Communication service provider ha offerte dedicate, in forte aumento dal 32% di un anno fa. E di qui a fine 2030 si stima che quasi l’80% delle connessioni globali Fwa (350 milioni) sarà attraverso il 5G.
La sfida dell’intelligenza artificiale
Il report accende i riflettori anche sull’impatto dell’intelligenza artificiale (inclusa la GenAI integrate in smartphone, laptop, orologi e prodotti Fwa) – a livello di traffico di rete in uplink e downlink, con una potenziale crescita oltre le attuali previsioni. È probabile infatti che la GenAI provochi un aumento generale del traffico a causa dell’abilitazione di contenuti iper-personalizzati e dalla nascita di nuove applicazioni, oggi difficili da immaginare.