Raccontare le tante opportunità e i benefici che i servizi 5G generano per i cittadini, le imprese e la pubblica amministrazione. Il tutto attraverso una comunicazione mirata a contrastare le tante fake news in circolazione. Questo l’obiettivo dei Talk sul 5G organizzati da Inwit con la Fondazione Ottimi Razionali. Una “maratona” partita a gennaio e andata in scena attraverso una serie di eventi dedicati ad approfondire come l’adozione del 5G rivoluzionerà il contesto economico e sociale: dal manufacturing alla sanità, dalle smart city ai borghi smart, passando per i musei e la cultura. “L’idea dei Talk è partita proprio da voler contrastare le tante fake news sul 5G con una comunicazione positiva, raccontando quindi le opportunità che la tecnologia offre in tutti i settori – racconta a CorCom Michelangelo Suigo, Direttore Relazione Esterne, Comunicazione e Sostenibilità di Inwit -. È nata così l’esperienza fatta insieme alla Fondazione Ottimisti&Razionali, che ringrazio. Momenti di confronto importanti con personalità del mondo istituzionale, accademico e industriale, durante i quali è emersa la voglia di ripartire, di costruire un Paese moderno e sostenibile in tutti i settori e di scrollarsi un po’ di dosso l’immagine di un‘Italia che non sempre in termini di modernizzazione è riuscita a stare al passo con i tempi. In molti, ora, vedono proprio la tecnologia come un grande alleato da questo punto di vista, soprattutto nel valorizzare tutto quello che ci ha reso famosi nel mondo in termini di storia, di cultura e di ingegno”.
Suigo, i servizi alle imprese rappresenteranno le chiavi di volta: il nostro Paese si sta muovendo nella giusta direzione? Un ecosistema italiano del 5G è fattibile?
Nel Pnrr Italia, elaborato dal Governo Draghi, ci sono i fondi per la ripresa economica del Paese che puntano su digitalizzazione e Industria 4.0. L’obiettivo è chiaro: dare un impulso decisivo al rilancio della competitività e della produttività del Sistema Paese attraverso la spinta della digitalizzazione e dell’innovazione. Nello specifico, il capitolo su innovazione e competitività del sistema produttivo prevede massicci investimenti: significativi gli incentivi per l’adozione di tecnologie innovative e competenze digitali nel settore privato tra cui la transizione industriale 4.0 con 13,79 miliardi. In tal senso, la tecnologia 5G sarà un potente abilitatore della fabbrica 4.0. La rete 5G sarà un elemento fondamentale per abilitare le soluzioni e tecnologie indispensabili ad un’efficiente evoluzione dei processi in termini di automazione e digitalizzazione. Il 5G costituirà quindi un valore aggiunto, non solo renderà possibili soluzioni digitali e modelli di business completamente nuovi, ma determinerà anche cambiamenti fondamentali nella catena del valore. È fondamentale, se vogliamo che il nostro Paese possa sfruttare al meglio le risorse Pnrr, un cambio di passo e un forte commitment da parte di tutti, amministrazioni locali, istituzioni nazionali e imprese in testa. E noi di Inwit ci siamo, sempre a supporto degli operatori che esercitano un ruolo fondamentale.
Inwit sta spingendo in diverse direzioni e in questi mesi in particolare sono state messe in campo tecnologie per spingere la digitalizzazione della sanità: siamo al punto di svolta? Quali altre iniziative avete in programma su questo fronte?
Crediamo nel fatto che una sanità efficiente passi anche attraverso una sanità “connessa”. Le moltissime difficoltà che questo settore ha dovuto affrontare con il Covid sarebbero state senza dubbio ridotte con strutture ospedaliere dotate di tecnologie di ultima generazione. Da inizio pandemia Inwit ha cercato di fare la sua parte e ha concluso accordi con molte strutture ospedaliere del Paese. Siamo riusciti così a completare la copertura indoor in più di 30 ospedali equamente distribuiti su tutto il territorio nazionale, attraverso l’installazione dei sistemi Das (Distributed Antenna System), al servizio degli operatori. Un’infrastruttura con un impatto quasi irrilevante, che rende gli ospedali pronti per il 5G con enormi potenzialità per lo sviluppo della telemedicina, ma anche nel migliorare le prestazioni e velocizzare la gestione della sanità, oltre a ridurre le distanze tra i pazienti e i propri familiari. Credo che proprio questo periodo pandemico possa aver dato un’importante svolta alla digitalizzazione anche in campo sanitario oltre a ridurre le distanze tra i pazienti e i propri familiari. Se ne è capito la necessità e ora si sta lavorando in questa direzione.
Replicherete l’iniziativa dei talk? E, più in generale, quale può essere il contributo di Inwit per spingere la creazione di nuove competenze?
Vorremmo continuare a portare avanti iniziative di informazione e education, come possono essere i talk, per continuare a raccontare il cambiamento che stiamo vivendo e le tante opportunità che possono esserci con quella che penso sia una vera e propria rivoluzione da un punto di vista tecnologico.
C’è ancora molto da fare. L’informazione, da questo punto di vista, è spesso ancora appannaggio degli addetti ai lavori. È invece fondamentale mettere in campo iniziative che possano divulgarla al meglio. Non basta più digitalizzare il Paese. Come Inwit stiamo cercando di dare il nostro contributo alla costruzione di una cultura digitale diffusa, che riesca a formare cittadini digitali in grado di utilizzare al meglio le opportunità e le competenze che possono scaturire da questo cambiamento, affinché davvero nessuno resti indietro.