Sprint al 5G. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, intervenendo la conferenza “L’accesso a Internet: un nuovo diritto umano”, ha evidenziato la necessità di accelerare sullo sviluppo della quinta generazione mobile, anche per agganciare il treno della ripresa.
“Sul 5G nell’Ue dobbiamo accelerare – ha avvertito – Finora gli Stati membri hanno assegnato solo il 28% delle frequenze principali. E’ uno dei motivi per cui gli Stati membri dovranno dedicare almeno il 20% dei piani nazionali di ripresa e di resilienza alla transizione digitale”.
La conferenza organizzata on line dal Parlamento Europeo erano presenti il presidente David Sassoli, Tim Berners-Lee, coinventore del World Wide Web e l’expresidente della Commissione Romano Prodi, tra gli altri.
5G, i benefici economici per l’Italia
Oltre 14,2 miliardi di euro: questo il “valore” economico del 5G per l’Italia. Un beneficio che vale oltre il doppio degli investimenti, calcolati in 6,6 miliardi, per un rapporto costo benefici pari a 2,2. È questa la stima messa nero su bianco nel report “5G action plan review for Europe”, commissionato ad Analysys Mason da Ericsson e Qualcomm.
La spesa per l’implementazione del 5G avrà dunque un effetto moltiplicator, generando un aumento del Pil a livello europeo e in ogni singolo Paese. In Europa si calcolano benefici per circa 210 miliardi di euro a fronte costi per circa 46 miliardi nella realizzazione delle infrastrutture, con un rapporto costi-benefici pari a 4,5. I 161 miliardi di euro di benefici netti generati dal 5G in Europa corrispondono mediamente a circa 19 euro per persona all’anno.
Quattro i settori presi in esame tenendo conto dell’adozione di casi d’uso “full 5G”: Smart Production & Logistics, Smart Rural, Smart Urban, Smart Public Services. Smart Production e Smart Rural sono quelli che otterranno i maggiori benefici netti, rispettivamente circa 70 miliardi di euro e 55 miliardi di euro, e saranno trainati da casi d’uso in ambito smart factory, agricoltura e fixed wireless access per le aree suburbane e rurali. In Italia i maggiori vantaggi economici saranno legati ai cluster Smart Rural (6.922 milioni di euro) e Smart Production and Logistics (5.489 milioni di euro), anche se il miglior rapporto costi-benefici si otterrà nel cluster Smart Public Services, con 5,7. Ciò significa che per ogni euro investito in casi d’uso nei settori sanità, istruzione, turismo e digitalizzazione di edifici della PA, si avranno circa 6 euro di benefici economici.
Il report evidenzia però la necessita di finanziamenti pubblici per alcune tipologie specifiche di casi d’utilizzo, in particolare nell’ambito degli Smart Public Services, ma anche per l’utilizzo della tecnologia Fwa (Fixed Wireless Access) in aree suburbane e rurali, per l’agricoltura e per “hot spot” in quelle urbane. A tal proposito si stima che a livello europeo si potranno ottenere oltre 50 miliardi di euro di benefici con meno di 20 miliardi di euro di sussidi pubblici. In questo senso le risorse del Next Generation Eu possono rappresentare una svolta.