Ericsson sarebbe pronta a rivedere pesantemente i propri piani e addirittura la propria presenza in Svezia se non ci sarà un dietrofront in merito al ban del Paese sulle aziende cinesi, Huawei in pole position. È quanto rivela il Dagens Nyheter (Daily News) secondo cui il ceo Borje Ekholm starebbe da tempo facendo pressioni sul ministro del Commercio estero Anna Hallberg.
Già a inizio dicembre il ceo dell’azienda svedese aveva allertato sui rischi del ban ai fornitori cinesi. Rischio che si è già concretizzato in uno slittamento dell’asta per le frequenze 5G. Secondo Ekholm la decisione del regolatore svedese di vietare la partecipazione di Huawei alle gare 5G limita la libera concorrenza e i viola i principi della libertà di commercio.
Le rivelazioni del Daily News arrivano attraverso la pubblicazione di una serie di messaggi inviati da Ekholm al ministro svedese per il commercio estero Anna Hallberg: nei messaggi, Ekholm avrebbe fatto minacce velate sulla futura presenza della sua azienda nel mercato interno se il divieto andasse avanti.
Peraltro la decisione della Svezia rischia di impattare e non poco sul business di Ericsson in Cina: l’azienda si è aggiudicata contratti con tutti e tre i principali operatori mobili in Cina per la fornitura di apparecchiature radio per reti 5G. Le autorità cinesi potrebbero infatti adottare contromisure penalizzando le aziende europee, fra cui per l’appunto Ericsson, ed anche Nokia.