Il 5G aiuterà l’Europa a raggiungere gli obiettivi sul clima al 2030. Ad affermarlo è un studio di Ericsson diffuso in concomitanza con il summit Cop26. L’analisi condotta nel nostro continente rileva che l’utilizzo della tecnologia 5G in quattro settori ad alta intensità di carbonio – energia, trasporto, manifatturiero ed edilizia – potrebbe assicurare un risparmio di emissioni tra i 55 e i 170 milioni di tonnellate di CO2e l’anno, che equivale a togliere dalle strade dell’Unione europea un’auto su sette (ovvero più di 35 milioni di auto).
Punto di partenza del report di Ericsson è una precedente analisi di McKinsey, “Net-Zero Europe”, nella quale si stima che la connettività (fissa e mobile) può ridurre le emissioni di carbonio europee del 15% entro il 2030. Ma con il 5G – calcola Ericsson – la riduzione totale delle emissioni arriverebbe al 20% delle emissioni annuali totali dell’Ue.
Ciò evidenzia ancora una volta la necessità di accelerare l’implementazione del 5G in tutta Europa per raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali e comunitari di decarbonizzazione fissati al 2030. Tuttavia, conclude Ericsson, il vecchio continente offre “un quadro preoccupante”, perché la diffusione del 5G è ritardo sia rispetto al Nord America che al Nord-est Asiatico.
CO2, le soluzioni offerte dal 5G
Lo studio sostiene che almeno il 40% delle soluzioni adottate per la riduzione della CO2 adottate nell’Ue da qui al 2030 si baserà sulla connettività fissa e mobile. Queste soluzioni di connettività, così come lo sviluppo di generatori per produrre energia rinnovabile, potrebbero ridurre le emissioni dell’Ue di 550 milioni di tonnellate di biossido di carbonio equivalente (550MtCO2e), ossia quasi la metà delle emissioni create dall’intero settore energetico dell’Ue nel 2017, e il 15% delle emissioni annuali totali dell’Ue nel 2017, l’anno scelto come benchmark dall’analisi.
Aggiungendo i benefici derivanti dall’applicazione del 5G ai quattro settori ad alta intensità di carbonio analizzati, la riduzione totale delle emissioni arriverebbe al 20% delle emissioni annuali totali dell’Ue, l‘equivalente delle emissioni annuali totali di Spagna e Italia messe insieme.
La Smart factory 5G di Ericsson, a Lewisville, Usa, è un esempio di ciò che già si può ottenere in termini di risparmio di emissioni attraverso un approccio alla connettività orientato alla sostenibilità.
La smart factory 5G di Ericsson
Lo stabilimento produttivo “Smart factory 5G” di Ericsson a Lewisville è stato costruito con le migliori pratiche di sostenibilità ambientale end-to-end e le soluzioni 5G ad alta efficienza energetica di Ericsson sono già operative. La fabbrica è stata progettata per utilizzare il 24% in meno di energia e il 75% in meno di acqua negli ambienti interni, evitando il 97% di emissioni di carbonio operative, rispetto a edifici analoghi.
La Smart Factory 5G è stata premiata due volte nel 2021 dal World economic forum (Wef) per i risultati di sostenibilità e produzione.
Il ritardo dell’Europa sull’infrastruttura digitale
Nonostante il potenziale in gioco, le nuove previsioni sull’implementazione del 5G dipingono un quadro preoccupante per l’Europa, conclude lo studio, ricordando i dati emersi dall’ultimo Mobility Report di Ericsson.
Alla fine del 2020 il 5G copriva circa il 15% della popolazione mondiale. Nel 2027, solo tre anni prima che le emissioni globali dovrebbero essere dimezzate per rispettare l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 ºC, si stima che la diffusione globale sarà circa del 75%. In particolare, si prevede che il Nord America e il Nord-est asiatico godranno di una copertura della popolazione superiore al 95% entro il 2027. Al contrario, l’Europa è destinata a restare significativamente indietro rispetto ai suoi competitor economici con poco più dell’80% di copertura della popolazione.
Börje Ekholm, Presidente e Ceo di Ericsson, commenta: “L’Ue e il Regno Unito hanno fissato obiettivi ambiziosi per ridurre le emissioni di carbonio che richiederanno cambiamenti radicali in tutta la società. Questa nuova analisi dimostra che la connettività, e in particolare il 5G, è vitale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. È difficile immaginare come questi obiettivi saranno raggiunti se la diffusione dell’infrastruttura digitale in Europa non accelera fino a eguagliare quella di altri paesi e aree nel mondo”.
Ekholm afferma anche che “I politici e i regolatori hanno un ruolo importante da svolgere, riconoscendo il potenziale economico, sociale e sostenibile del 5G e lavorando rapidamente tutti insieme per eliminare gli ostacoli pratici, normativi e finanziari in modo che le persone, le imprese, le industrie e le società di tutta Europa possano godere dei benefici”.