MOBILE ECONOMY REPORT

Decennio digitale, scarsa diffusione del 5G impatterà su obiettivi

È quanto rivela un report della Gsma. Le tecnologie e i servizi mobili hanno contribuito al pil europeo per 747 miliardi nel 2021 ma per spingere le nuove reti serve maggiore attenzione alla creazione di corrette condizioni di mercato a partire dagli obblighi di infrastrutturazione in capo alle web company. 5G standalone: Italia in pole position

Pubblicato il 05 Ott 2022

5g

Gli obiettivi dell’ambizioso piano del Decennio Digitale rischiano di essere disattesi a causa di una diffusione del 5G non in linea con quanto preventivato. A lanciare l’allarme è la Gsma che ha fatto il punto sullo stato di avanzamento delle reti di quinta generazione nel Mobile Economy Report Europe 2022 (SCARICA QUI IL REPORT). Le tecnologie e i servizi mobili hanno contribuito al Pil europeo per 757 miliardi di euro nel 2021 e a fine giugno 2022 i servizi commerciali 5G risultano in capo a 108 operatori in 34 mercati europei con una progressiva adozione da parte dei consumatori – gli utenti 5G rappresentano il 6% della customer base totale.

È la Norvegia il primo Paese in classifica con il 16% di utilizzo del 5G, ma slancio positivo si registra anche in Svizzera (14%), Finlandia (13%), Regno Unito (11%) e Germania (10%).

L’Europa lontana dalle economie più avanzate

Tuttavia – evidenzia la Gsma – “le difficili condizioni di mercato lasciano l’Europa indietro rispetto ai suoi omologhi globali”. L’associazione stima che entro il 2025 l’adozione media del 5G in Europa raggiungerà il 44%, con il Regno Unito e la Germania in testa alla classifica dei tassi di adozione rispettivamente del 61% e del 59%. Una crescita lontana da quella che sarà messa a segno dalle economie mondiali più avanzate: il tasso di adozione del 5G dovrebbe essere del 73% in Corea del Sud nel 2025 e Giappone e Stati Uniti dovrebbero raggiungere il 68%.

Secondo la Gsma “il ritmo di espansione della copertura 5G in Europa sarà un fattore chiave nella transizione dal 4G al 5G, un passo importante verso il raggiungimento degli obiettivi del Decennio digitale europeo”. Ma anche se la copertura della rete 5G in Europa salisse al 70% nel 2025 (dal 47% nel 2021), quasi un terzo della popolazione rimarrebbe comunque senza copertura 5G. In Corea del Sud e Stati Uniti la percentuale scende sotto il 2%.

Il contributo delle web company diventa priorità

Secondo la Gsma la chiave di volta per garantire il successo della digitalizzazione è l’accelerazione del 5G, conditio sine qua non per consentire industria e settore manifatturiero di restare competitivi. Per raggiungere gli obiettivi al 2030, sarà però fondamentale creare le condizioni giuste per gli investimenti privati nelle infrastrutture, la modernizzazione delle reti e l’innovazione digitale.

“L’Europa sta adottando il 5G più velocemente che mai, ma è necessaria una maggiore attenzione alla creazione delle giuste condizioni di mercato per gli investimenti infrastrutturali per tenere il passo con gli altri mercati mondiali. Ciò dovrebbe includere l’attuazione del principio dell’equo contributo ai costi di rete“, commenta Daniel Pataki, vicepresidente della Gsma per la politica e la regolamentazione e responsabile per l’Europa riferendosi al coinvolgimento delle web company nella realizzazione delle nuove reti come proposto dalla Commissione europea e avallato dai principali operatori di Tlc – per l’Italia da Tim e Fastweb.

5G standalone: servizi in Finlandia, Germania e Italia

Il rapporto analizza anche lo stato di avanzamento dei piani degli operatori, in particolare quelli per il 5G stand-alone (SA): i servizi 5G SA sono ora disponibili in Finlandia, Germania e Italia. Ulteriori implementazioni sono previste nei prossimi anni. Le funzionalità aggiuntive consentite dal 5G SA sono considerate fondamentali per mantenere la promessa del 5G di supportare pienamente i casi d’uso avanzati del 5G. Gli operatori europei risultano all’avanguardia anche per quanto riguarda l’efficienza energetica e l’uso delle energie rinnovabili: molti hanno già raggiunto il 100% di utilizzo di energia elettrica rinnovabile per alimentare le infrastrutture di rete, i data center e altri siti.

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